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    PRENDI LA BOMBOLA E SCAPPA – IN FARMACIA NON CE NE SONO PIU’: L’ANSIA DA CONTAGIO FOMENTA LA CORSA ALLA CURA FAI DA TE – DIVERSI CITTADINI TENGONO LE BOMBOLE D’OSSIGENO “IN OSTAGGIO” TERRORIZZATI DALL'IDEA DI DOVERSI CURARE IL COVID A CASA DA SOLI. L’ALLARME DI MEDICI E FARMACISTI: “RIPORTATE LE BOMBOLE” - A NAPOLI SONO IN ARRIVO 200 DISPOSITIVI IN PIÙ, PRIMA CHE COMINCI IL MERCATO NERO…


     
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    Brunella Bolloli per “Libero quotidiano”

     

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    Prendi la bombola e scappa. Succede in tempo di pandemia che cresca l' ansia da approvvigionamento. È capitato, all' inizio, per i generi alimentari con le code fuori dai supermercati e gli scaffali di pasta e carta igienica deserti come dopo il passaggio di un tornado, e capita, in questi giorni, con le bombole di ossigeno "tenute in ostaggio" da cittadini particolarmente angosciati e terrorizzati all' idea di doversi curare il Covid a casa da soli.

     

    Con la conseguenza che le bombole con dentro l' ossigeno medicale, fondamentale anche per tanti altri malati non di Coronavirus, non si trovano più, per cui medici e farmacisti hanno lanciato l' allarme: «Riportate le bombole».

     

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    Questi contenitori colmi di ossigeno liquido, in genere, vengono prestati ai pazienti che hanno problemi respiratori ma, come ha spiegato bene Michele Di Iorio, farmacista di Napoli, ex presidente della Federfarma provinciale e membro del Consiglio dell' associazione dei farmacisti titolari partenopei, diverse persone tengono il recipiente vuoto a casa, non lo restituiscono, anche se nel frattempo sono guarite. Di Iorio, parlando con Adnkronos Salute, ha detto che le bombole «vengono trattenute in forma preventiva. È un fenomeno che si sta registrando in maniera più accentuata da una settimana a questa parte».

     

    La conferma arriva anche da Paolo Gaoni, nel Consiglio direttivo dell' Ordine di Roma: «Le tengono in casa, dietro una porta, per eccesso di precauzione». Un po' come quando si fa la scorta di aspirina o di sciroppo per la tosse quando si è sani come un pesce: adesso non serve, ma non si sa mai venga l' influenza. Solo che questi medicinali si acquistano con facilità, invece le bombole sono poche, in farmacia c' è un quantitativo limitato, adesso praticamente esaurito.

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    interviene la polizia In Campania, ma pure in Sicilia, Puglia, Abruzzo, Lazio, Liguria, Piemonte e Valle d' Aosta è caccia grossa ai "resi". A Napoli, ieri, è dovuto intervenire, a fianco dei farmacisti, perfino il prefetto auspicando una banca-dati delle bombole per avere in tempo reale il prospetto della situazione delle scorte e della loro distribuzione. Se necessario, il recupero avverrà con l' ausilio della polizia municipale.

     

    Attenzione però: non è l' ossigeno a mancare, ma proprio il cilindro in acciaio con l' apposita valvola di erogazione, un oggetto che di solito viene fornito dalle Asl alle farmacie e da queste ai malati che poi devono restituirlo. Il tubo vuoto va, infatti, sterilizzato e sanificato, riempito con il nuovo ossigeno e dato a un altro paziente per l' ossigenoterapia domiciliare.

     

    L' ossigeno terapeutico è un farmaco salvavita, e viene somministrato tramite la bombola "unità base" che ne consente l' erogazione allo stato gassoso, oppure mediante un contenitore portatile (stroller) trasportabile a spalla o su un apposito carrellino e che permette al paziente di muoversi dove vuole. In ogni caso, il trattamento è di breve termine per cui, una volta finito, la singola bombola o il carrellino vanno resi.

     

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    Ma è proprio qui che sorge il problema e interviene il panico. Quella bombola di ossigeno, sebbene vuota, diventa un' ancora a cui aggrapparsi nel mare in tempesta della pandemia. Le scene viste alla tv di persone sotto al casco, intubate, pronate, i discorsi di chi racconta tra le lacrime e la disperazione che il proprio familiare «faceva fatica a respirare e nessuno dalla Asl rispondeva e io l' ho visto morire così tra le mie braccia», hanno fomentato la corsa alla cura fai da te.

     

    «Mi tengo la bombola perché hai visto mai dovessi sentire che mi manca l' aria...». Del resto, andare in ospedale è fuori discussione, in certe regioni poi lo sconsigliano gli stessi cittadini: entri lì ed esci in orizzontale. Meglio rimanere a casa con tutto il necessario: saturimetro, bombola, farmaci.

     

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    ricariche illegali Lo diciamo subito: deve sempre essere consultato un medico, le cure non s' improvvisano e anche per la bombola di ossigeno è essenziale affidarsi a chi sa dove mettere le mani, eppure in certi contesti sono già scattate le denunce ai carabinieri per vendita illegale di bombole di ossigeno o "ricariche" attraverso canali paralleli, fuorilegge e pericolosi per la salute.

     

    Visto che il fenomeno è allarmante, Aifa, Assogastecnici e Federfarma, hanno provato a tranquillizzare i cittadini: «È vero, c' è un boom di richieste di bombole, ma nessuna carenza. È fondamentale, però, che che i recipienti vengano restituiti alla farmacia appena svuotati, per rendere le bombole disponibili al successivo utilizzo». A breve partirà anche una campagna di sensibilizzazione sul tema e a Napoli sono in arrivo 200 bombole in più, prima che cominci il mercato nero anche di questi dispositivi salvavita.

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