Da “la Stampa”
valerie pecresse 8
Queste presidenziali sono state un tracollo politico per i partiti tradizionali: nessuno dei candidati dei Repubblicani, dei Verdi e del Partito socialista ha raggiunto al primo turno di domenica scorsa il 5 per cento. E poiché solo oltre questa soglia lo Stato francese assicura il rimborso di una grossa parte delle spese elettorali, le tre formazioni stanno subendo anche un tracollo finanziario: sono a rischio bancarotta.
Yannick Jadot
Valérie Pécresse, la candidata dei Repubblicani, che al primo turno ha ottenuto appena il 4,79%, ha lanciato un appello ai militanti a fare donazioni, con le lacrime agli occhi, ammettendo di essersi indebitata personalmente per cinque milioni di euro. In tutto la sua campagna ne è costata sette, ma solo due milioni sono stati assicurati dai Repubblicani, già finanziariamente in difficoltà.
Nel 2013, mediante il "Sarkothon" (sorta di Telethon a favore di Nicolas Sarkozy) erano stati raccolti undici milioni per le spese elettorali della sua campagna sfortunata del 2012. Ma i tempi sono cambiati, non è sicuro che stavolta sarà così facile. Quanto a Yannick Jadot, candidato di Europe Ecologie-Les Verts, domenica scorsa ha ottenuto solo il 4,58%.
anne hidalgo
Pure lui ha un buco di cinque milioni, soldi presi in prestito dal Crédit Cooperatif: a fine maggio è già prevista la prima rata di due milioni da rimborsare. Infine, la socialista Anne Hidalgo si è fermata a un magro 1,74%. Non è chiaro quanto sia costata la sua campagna, comunque meno dispendiosa delle altre due. E il Ps ha ancora delle riserve, frutto della vendita della propria sede storica, un palazzo in rue Solferino, uno dei quartieri più chic di Parigi. Nella speranza che bastino.