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    PIÙ TUNICA CHE RARA - LA FRANCIA METTE NEL MIRINO L'ABAYA, L'ABITO TRADIZIONALE INDOSSATO DALLE DONNE MUSULMANE - MOLTE SCUOLE VORREBBERO BANDIRE L'ABITO, COSÌ COME FATTO CON IL VELO ISLAMICO NEL 2004, DOPO L'AUMENTO DI INCIDENTI LEGATI AL RISPETTO DELLA LAICITÀ NELLE SCUOLE - UN RAPPORTO INTERMINISTERIALE HA SEGNALATO LA PRESENZA DI ALCUNI PROFILI SOCIAL CHE INCITANO LE RAGAZZE A INDOSSARE QUESTI INDUMENTI: "È UNA STRATEGIA ISLAMISTA STRUTTURATA PER PENETRARE NELLE MENTI E PREPARARE LE GENERAZIONI FUTURE…"


     
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    Estratto dell'articolo di Anais Ginori per “la Repubblica”

     

    Vent’anni dopo la battaglia sul velo islamico nelle scuole, bandito secondo una legge del 2004, scoppia una nuova polemica sugli indumenti religiosi. Questa volta si tratta dell’abaya, tunica musulmana tradizionale […] Le giovani che indossano questo abito largo, che copre qualsiasi forma, fanno attenzione a togliersi il velo all’ingresso degli istituti ma poi rivendicano di poter mantenere la tunica musulmana in classe.

     

    «La novità è l’atteggiamento delle studentesse che danno un’argomentazione ragionata sull’uso del vestito, presentato come un fatto culturale piuttosto che religioso» racconta Carole Zerbib, vicepreside del liceo Voltaire di Parigi. «Ci rimproverano di far entrare le ragazze a pancia nuda - prosegue la vicepreside - mentre rifiutiamo l’abaya. Si tratta di una logica ben costruita che prima non esisteva».

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    […] A rigore di legge, l’abaya non rientra tra i capi banditi dalla normativa in vigore nelle scuole francesi. Gli insegnanti sono confrontati a una “zona grigia”, indecisi se chiudere un occhio o battersi per far rispettare i principi della laicità. Con tutti i rischi che ne conseguono. […] Il numero di incidenti legati al rispetto della laicità nelle scuole sono in aumento, e un quarto riguarda l’abaya. «Parliamo di un centinaio di casi» spiega Didier Georges, responsabile di un sindacato dei dirigenti scolastici, precisando che si tratta di un numero sottostimato perché spesso gli insegnanti preferiscono non segnalare.

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    Alcuni profili social, legati al mondo salafista, incitano le ragazze a indossare questi indumenti come ha segnalato in un rapporto il Comitato interministeriale per la prevenzione della delinquenza e della radicalizzazione che invita a «non prendere alla leggera» il fenomeno. «Dietro questa retorica, che può sembrare una provocazione adolescenziale o una dichiarazione di moda, c’è una strategia islamista strutturata per penetrare nelle menti e preparare le generazioni future».

     

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    […]

    Il ministro dell’Istruzione sta lavorando per capire come e se sia necessario introdurre nuove misure specifiche per impedire alle ragazze di indossare l’abaya nelle scuole, andando incontro a nuove polemiche. Secondo un sondaggio dell’Ifop, quasi metà dei giovani francesi pensa che la legge sul bando dei simboli religiosi a scuola sia superata e troppo restrittiva.

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