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    LE VIE DEL BOT SONO INFINITE - IN GERMANIA È STATA CELEBRATA PER LA PRIMA VOLTA UNA MESSA CON UN’OMELIA SCRITTA AL 98% DA CHATGPT - L'INIZIATIVA È STATA ORGANIZZATA DAL TEOLOGO JONAS SIMMERLEIN, CHE HA INSTALLATO UN GRANDE SCHERMO SULL'ALTARE, DOVE COMPARIVA UN UOMO CHE PARLAVA AI FEDELI, CON TANTO DI CANTI E BENEDIZIONE FINALE - "IL RISULTATO È STATA UN'OMELIA SOLIDA MA PRIVA DI SPIRITUALITÀ…"


     
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    MESSA CON INTELLIGENZA ARTIFICIALE MESSA CON INTELLIGENZA ARTIFICIALE

    Estratto dell'articolo di Natasha Caragnano per www.repubblica.it

     

    Può l'intelligenza artificiale convincere i fedeli con una buona omelia? La domanda, che si unisce alle tante già note sul tema, sta facendo il giro del web dopo che nella città bavarese di Fuerth il chatbot di ChatGpt, il software capace di creare testi o immagini come gli esseri umani, ha celebrato la messa. Dall'altare, dove è stato installato un grande schermo, l'avatar di un uomo barbuto ha esortato i 300 fedeli riuniti nella chiesa luterana di San Paolo ad alzarsi in piedi e pregare.

     

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    Il servizio è durato 40 minuti, con tanto di canti e benedizione finale, ed è stato scritto al 98% dal chatbot basato sull'Intelligenza artificiale della società statunitense OpenAI. […] ha raccontato all'Associated Press Jonas Simmerlein, teologo e filosofo dell'Università di Vienna che ha organizzato l'evento. Il 29enne ha chiesto a ChatGpt di scrivere la messa basandosi sullo slogan del Congresso di quest'anno: "Adesso è il momento". Il risultato? Una predica sull'importanza di lasciarsi alle spalle il passato e concentrarsi sulle sfide del presente, superando la paura della morte e non perdendo mai la fiducia in Gesù Cristo.

     

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    "Un'omelia solida", ha commentato Simmerlein, ma per molti fedeli priva di "spiritualità". […] Altri, però, sono rimasti particolarmente colpiti dall'IA, tanto da registrare l'intera messa con il proprio cellulare, e dalle opportunità che può creare se usata nel modo corretto. "La vera sfida è che l'IA è molto simile all'uomo ed è facile esserne ingannati. Dobbiamo stare attenti che non venga utilizzata in modo improprio per scopi tali da diffondere solo un'opinione", ha detto Anna Puzio, ricercatrice di etica della tecnologia dell'Università di Twente nei Paesi Bassi.

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