Estratto dell’articolo di Mara Gergolet per il “Corriere della Sera”
OLAF SCHOLZ KEBABBARO
Tra le misure su cui si può calcolare l’inflazione, o l’esplosione del prezzi, c’è anche il kebab, in tedesco Döner. Il «panino» è passato dai 4 euro agli 8 o 9 in due anni, tanto che c’è chi ora propone in Parlamento di mettere un freno ai suoi prezzi, come si è messo un freno al debito (Schuldenbremse): è infatti la proposta si chiama Dönerpreisbremse.
Ma al di là dei neologismi e del concettualismo linguistico tedesco, il problema è reale. L’iniziativa della Linke al Bundestag non è passata inosservata: la «Sinistra» propone un tetto massimo di 4,90 euro e voucher da distribuire ai ragazzi più poveri per portarlo al «prezzo politico» di 2,90 euro.
kebab
Costo dell’operazione: 4 miliardi. Perfino il cancelliere Olaf Scholz (che vuol far risolvere la questione al mercato e sostiene che sull’inflazione la Bce sta facendo un egregio lavoro) ha ammesso di essere rimasto molto colpito negli incontri con i ragazzi, perché quasi sempre gli chiedono «se non si possa fare niente per fermare i prezzi del kebab».
La storia d’amore dei tedeschi con il Döner ha a che fare con la sua comunità turca, arrivata in Germania negli anni Sessanta. Solo a Berlino se ne consumano 400 mila al giorno, e diversi milioni in tutta la Germania. Quando il presidente Frank-Walter Steinmeier il mese scorso è andato in visita da Erdogan ha portato con sé sull’aereo di Stato un kebabbaro. […]
KEBAB doner kebab