Estratto dell’articolo di Tonia Mastrobuoni per “La Repubblica"
boris pistorius
La Germania si prepara a reintrodurre la leva obbligatoria. O meglio: semi-obbligatoria, ispirata al modello svedese. Il ministro della Difesa, Boris Pistorius, avrebbe incaricato i suoi uffici di preparare entro il primo aprile una proposta che renda la chiamata alle armi «rapidamente» realizzabile. Dinanzi ai venti di guerra che spirano sempre più forti dalla Russia, il politico socialdemocratico, che ha ventilato questa riforma sin dall’anno scorso, il servizio militare obbligatorio dovrebbe contribuire «alla resilienza complessiva dello Stato».
Nils Schmid
L’obiettivo di una proposta che sarà presentata, non a caso, prima delle elezioni europee, secondo il settimanale Spiegel , è introdurre la “Wehrpflicht”, come si chiama in tedesco, entro la fine della legislatura, dunque entro il 2025. In Germania era stata abolita nel 2008, durante il primo governo Merkel.
L’anno scorso Pistorius aveva già lasciato intendere di avere in mente il “modello svedese”: nel Paese scandinavo tutti gli studenti vengono esaminati alla fine del percorso scolastico perché ne venga testata l’idoneità. Successivamente l’esercito si rivolge miratamente circa al 10% dei ragazzi e ragazze per proporgli l’uniforme.
BORIS PISTORIUS
Ma secondo i media tedeschi è una percentuale altissima, per la Germania: significherebbe reclutare 40mila nuovi soldati ogni anno. Invece ne servono tra i 3.000 e i 4.000 secondo quanto dichiarato dallo stesso ministro a margine della recente Conferenza di Monaco.
Intanto Pistorius è intervenuto anche sulla bufera che sta scuotendo da giorni la politica tedesca: il Taurusgate, la pubblicazione russa di un’audio rubato a un pugno di ufficiali della Bundeswehr. Quel leak è imputabile a «un errore umano» e non a una falla nella sicurezza, ha scandito il ministro. Uno dei generali si sarebbe collegato dalla fiera dell’Aviazione di Singapore.
olaf scholz
«Un banchetto, per i servizi segreti russi», ha aggiunto: «A un evento del genere e negli alberghi che ospitano i partecipanti avvengono intercettazioni mirate». Insomma, nella pesca a strascico russa di conversazioni registrate di nascosto, una sarebbe andata a segno. Un errore «grave», quello di collegarsi da Singapore, ma «dalle conseguenze modeste», secondo Pistorius. Che si è detto «molto arrabbiato» per l’episodio.
Interpellato da Repubblica , il responsabile Esteri della Spd, Nils Schmid, spiega il senso del leak russo: «Putin vuole seminare dubbi sulla necessità di sostenere l’Ucraina. E vuole spaventare i cittadini tedeschi paventando il rischio di una guerra che non ci sarà: è chiaro che la Germania e altri Paesi della Nato non saranno mai coinvolti direttamente nella guerra. Seminare terrore fa parte della strategia di Putin per indebolire il sostegno dell’Occidente all’Ucraina. Ciò include anche la ripetuta minaccia di armi nucleari. Ma sono mosse che non hanno mai scosso il nostro sostegno negli ultimi due anni e non lo faranno nemmeno in futuro». […]
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