Estratto dell’articolo di Caterina Soffici per “La Stampa”
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I parenti delle vittime indossavano magliette rosse con la scritta "sangue infetto". Quello che ha contagiato i loro cari.
Bambini che hanno perso i genitori, genitori che hanno perso i figli, famiglie devastate, migliaia di persone che hanno avuto la vita distrutta. I parenti portavano striscioni e cartelli con scritto: "Morti senza giustizia".
Vittime non solo innocenti, ma anche prese in giro. Ieri forse non è arrivata la giustizia, ma almeno una parte della verità è stata svelata pubblicamente.
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Dopo sette anni di lavoro, la commissione d'inchiesta presieduta da Sir Brian Langstaff, ha svelato l'enormità dello scandalo del sangue infetto usato per trasfusioni in Gran Bretagna negli anni 70, 80 e 90 senza adeguati controlli: 30mila contagiati, almeno 3mila morti, molti dei quali bambini e il numero è destinato a crescere «perché ci sono decessi ogni settimana». Non è stato un incidente, è scritto nelle carte. È stata una calamità che poteva essere evitata. E ci sono state responsabilità a tutti i livelli: politici, medici, funzionari pubblici. Hanno negato, insabbiato, depistato, distrutto prove e cartelle cliniche.
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«Vari governi hanno nascosto la verità» si legge nel rapporto di Sir Brian e dato alle vittime informazioni errate, per esempio «che avevano ricevuto le migliori cure possibili a disposizione ai tempi».
Ieri è stato il giorno della verità e della vergogna per il Regno Unito. Uno scandalo gigantesco, il più grande che l'Nhs, il sistema sanitario nazionale, abbia mai patito, dalla sua creazione nel dopoguerra. […]
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qui sul banco degli imputati c'è lo Stato britannico. E mentre i parenti delle vittime hanno protestato di fronte alla Methodist Hall di Westminster, all'interno del Parlamento la politica tutta faceva il mea culpa. Si dirà: difficile negare, di fronte a un rapporto di 2.500 pagine che inchiodano inequivocabilmente i responsabili. Ma è anche vero che per anni la politica ha promesso (per esempio un risarcimento iniziale di 100mila sterline a testa, circa 117 euro) senza mantenere. Per anni, gli attivisti sono stati presi in giro e ignorati, una comunità profondamente danneggiata e ferita è stata marginalizzata e ignorata dalle istituzioni create per difendere i loro diritti.
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Tutto vero. Però ieri è successa anche una cosa che è piuttosto unica e veramente britannica. Immaginate lo scaricabarile che una tale situazione poteva generare. Invece sono intervenuti vari primi ministri e vari ministri per chiedere scusa e prendersi le proprie responsabilità, da Theresa May a Jeremy Hunt. Dal governo e dall'opposizione. Riporto il passaggio chiave del discorso del premier conservatore Rishi Sunak: «Queste sono le scuse dello Stato a ogni singola persona colpita da questo scandalo.
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Non avrebbe mai dovuto essere così. E a nome di questo e di tutti i governi che risalgono agli anni Settanta, sono davvero dispiaciuto».
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