Estratto dell’articolo di Carlo Pizzati per www.repubblica.it
narendra modi
Lunedì sera le associazioni studentesche dell’Assam, nel Nord Est dell’India, hanno bruciato pubblicamente le copie di una nuova legge sulla Cittadinanza la cui promulgazione è stata appena annunciata dal governo di Narendra Modi.
Slogan pieni di rabbia, canti e l’annuncio di uno sciopero generale per martedì hanno sottolineato le preoccupazioni che si riverberano fino al West Bengala, dove la governatrice Mamata Banerjee ha promesso che non applicherà la legge, arrivando nel Tamil Nadu, dove il famoso attore e leader politico Thalapathy Vijay ha definito la legge come “inaccettabile” […]
PROTESTE IN INDIA CONTRO LA LEGGE DI CITTADINANZA ANTI-MUSULMANA
Quando la legge fu approvata in Parlamento nel 2019 ci furono proteste virulente con 100 morti e migliaia di feriti. La resistenza civile e la lunga pausa del Covid sono riuscite a ritardare l’annuncio della promulgazione fino ad oggi.
Ma il premier Modi ne aveva fatto una promessa elettorale. E poiché siamo a tre giorni dall’annuncio delle date delle elezioni nazionali che inizieranno a metà aprile terminando a maggio, il partito di maggioranza, il Bjp, ha pensato bene di giocarsi questa carta nella sua campagna elettorale. Guarda caso, proprio nel primo giorno del Ramadan che si conclude il 9 aprile.
narendra modi fa yoga 2
Di cosa si tratta? Così come la propone il ministro dell’Interno Amit Shah, braccio destro di Modi, sembrerebbe un aiuto all’integrazione degli immigrati illegali arrivati in India da Pakistan, Bangladesh e Afghanistan prima del 31 dicembre 2014. Piccola, si fa per dire, clausola: non possono essere musulmani.
Ovvero, se sei una persona immigrata illegalmente in India da questi Paesi e appartieni alla religione indù, sikh, buddista, giainista, parsi o cristiana puoi andare già da subito sul sito governativo a registrarti per eventualmente ottenere, dopo 6 anni di attività lavorativa documentata, il passaporto indiano e non essere più un clandestino con l’ansia di un’incombente espulsione.
PROTESTE IN INDIA CONTRO LA LEGGE DI CITTADINANZA ANTI-MUSULMANA
“Abbiamo fatto quanto promesso” è l’hashtag usato dai sostenitori del Bjp per annunciare la legge di Cittadinanza, nota con l’acronimo CAA, Citizen Amendment Act. Il problema allora qual è? Che la Costituzione indiana specifica che la nazione è “laica” così come lo devono essere le sue leggi: non si possono creare favoritismi su base religiosa.
Sono esclusi, ad esempio, la minoranza dei milioni di Ahmadis musulmani perseguitati in Pakistan, come anche gli sciiti Hazara. Tagliati fuori pure i Tamil induisti dello Sri Lanka, come i musulmani Rohingya del Myanmar. Quindi è una legge specifica che offre integrazione solo a chi è delle “religioni giuste.”
narendra modi
“È un attacco alla cittadinanza indiana di religione musulmana”, ha detto lo storico Mukul Kesevan. Si parla di 200 milioni di musulmani indiani, già vessati da altre leggi, come quelle varate pochi anni fa proprio nell’Assam dove 2 milioni di residenti si trovarono all’improvviso senza diritto di cittadinanza, sospettati di essere immigrati illegali musulmani dal Bangladesh, in un incubo burocratico parecchio complesso da dipanare successivamente.
E se alcuni del Bjp oggi fanno festa per questa legge che esclude i profughi e gli immigrati illegali musulmani, molte delle popolazioni che vivono nei Paesi ai confini con il Pakistan o il Bangladesh, come gli Stati del Nordest indiano, sono preoccupati che arrivi un nuovo influsso di immigrati con carte false per ottenere la cittadinanza grazie alla nuova legge. […]
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