Estratto dell’articolo Carlo Pizzati per “la Stampa”
musulmani indonesia
Quando la tecnologia incontra la teocrazia sono guai per tutti. Lo dimostra quel che sta succedendo in Indonesia, dove il governo ha appena lanciato un' app «denuncia-eretici», che consente a chiunque di segnalare subito comportamenti e culti religiosi non in linea con le sei religioni ufficiali. E intanto, nella città di Palembang, si sta per costringere i funzionari pubblici a installare un' app nei loro telefonini che servirà, tramite Gps, a verificare se sono andati nella loro moschea per pregare ogni mattina all' alba.
smart pakem l'app anti eresia indonesia
I dipendenti senza giustificazione valida potranno essere licenziati in tronco. Incrociate quindi l' incubo di una società sorvegliata dalla tecnologia con una democrazia che va verso la teocrazia, esigendo devozione obbligatoria 24 ore al giorno, e avrete un quadro di quello che sta accadendo in Indonesia in questi mesi di preparazione alle presidenziali del 2019.
Certo, sono più spesso episodi a livello locale, in quest' arcipelago di 17 mila isole dove il 90 % dei 260 milioni di abitanti è musulmano. Ma sono pezzi di un puzzle che dà un nuovo volto a quella che era considerata una cultura aperta al pluralismo e lo è sempre di meno.
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L' application Smart Pakem («monitorare le fedi religiose») offre un elenco di religioni e organizzazioni religiose proibite, oltre a una lista delle fatwa del sempre più potente Consiglio indonesiano degli Ulema. «Se arrivano segnalazioni», dice fiducioso il vice direttore dell' intelligence della polizia di Giacarta, «possiamo intervenire subito. Prima bisognava scrivere una lettera.
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(…) L' ideologia di Stato indonesiana, la Pancasila, prevede solo sei fedi legali: Islam, Cattolicesimo, Protestantesimo, Confucianesimo, Buddismo e Induismo. La più temuta neo-setta è quella sincretica del Gafatar, già condannata per eresia, perché mira all' unione della fede islamica con quella cristiana e giudaica. Il loro leader, l' autoproclamato neo-messia Ahmad Musadeq è in prigione da dieci anni. Nel 2016, settemila fedeli sono stati fatti sgomberare con la forza dalla loro comunità nell' isola di Lombok, le case date alle fiamme dalla folla.
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