gavin williamson
(ANSA) - Sono due le poltrone che già traballano nella compagine Tory britannica di Rishi Sunak, subentrato appena un paio di settimane fa a Boris Johnson a Downing Street dopo la breve quanto rovinosa parentesi di Liz Truss.
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Non solo quella della titolare dell'Interno e falco anti-immigrazione Suella Braverman, presa di mira per il dossier della gestione degli sbarchi attraverso la Manica e per esser stata ripescata dal neo premier pochi giorni dopo essersi dimessa dal governo Truss in seguito alla violazione dei codici sulla sicurezza delle comunicazioni ministeriali; ma pure l'ex enfant prodige sir Gavin Williamson, riesumato quale viceministro dell'Ufficio di Gabinetto dopo esser stato silurato ben due volte negli anni scorsi: sia da Theresa May (sotto la cui leadership era divenuto addirittura ministro della Difesa), sia da BoJo (che lo aveva brevemente recuperato all'Istruzione).
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Noto per il carattere fumantino, per le trame ordite in seno al partito, ma anche per vari passi falsi ministeriali, oltre che per i tratti ritenuti da molti arroganti e la singolare particolarità d'aver adottato una tarantola a mo' di animale domestico, Williamson è ora al centro di un nuovo presunto "scandalo": legato ai WhatsApp di fuoco inviati due mesi fa all'ex ministra-capo gruppo Wendy Morton, fedelissima di Truss, improntati secondo l'interessata e secondo i media a toni di "bullismo".
Dai testi - debitamente finiti sui giornali - risulta che egli si fosse infuriato per esser stato escluso, con altri deputati del partito di maggioranza non considerati sufficientemente leali all’allora premier, dagli inviti al funerale della regina Elisabetta a settembre.
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Fino ad arrivare ad avvertire che in politica c'è "sempre un prezzo da pagare", stando a un ultimo messaggio denunciato a suo tempo da Morton come inappropriato di fronte agli organismi disciplinari interni, i quali stanno indagando.
GAVIN WILLIAMSON SIRI
Vicenda di cui Sunak - impegnato oggi alla CoP27 sul clima di Sharm el-Sheik anche a non essere messo troppo in ombra dalla presenza di Johnson in Egitto - ha dovuto ammettere alla fine d'essere stato messo a conoscenza, seppure in termini vaghi, quando scelse di ridare comunque una poltrona a "sir Gavin". E da cui cerca ora di smarcarsi limitandosi a bacchettarne le parole come una scivolata verbale "inaccettabile": resta da vedere se basterà.