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    PRENDI L'ARTE E METTILA DA PARTE - IN ITALIA CI SONO POCO PIÙ 7.000 DI COLLEZIONISTI DI ARTE, CHE CON I LORO ACQUISTI SOSTENGONO IL MERCATO DELLE NUOVE OPERE - LA MAGGIORANZA LAVORA NEI SETTORI DELLA FINANZA, DEL LEGALE E DELL'IMPRENDITORIA. OLTRE IL 50% VIVE TRA LOMBARDIA E PIEMONTE ACQUISTA IN MEDIA OGNI ANNO MENO DI DIECI NUOVE OPERE, INVESTENDO CIRCA L'8% DEL PATRIMONIO - SOLO DUE ITALIANI FIGURANO NELLE MAGGIORI CLASSIFICHE INTERNAZIONALI: MIUCCIA PRADA CON IL MARITO PATRIZIO BERTELLI E…


     
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    Piera Anna Franini per “il Giornale”

     

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    Dimmi che opera d'arte hai e ti dirò chi sei. Avere un Fontana o un Botero in casa è privilegio per poche tasche, identifica con un battito di ciglia lo status economico di chi li possiede. Prima di tutto, però, l'opera d'arte, l'oggetto di design, l'orologio o il gioiello carichi di storia comunicano gusti, valori, modi di essere e di vivere suggellando l'appartenenza a un'élite culturale. Senza dimenticare la vanità, visto che l'ambizione di tanti collezionisti è comparire tra i top collector delle riviste di riferimento, da ARTnews ad ArtReview o Art+Auction.

     

    patrizio bertelli e miuccia prada patrizio bertelli e miuccia prada

    Gli esperti del settore spiegano che in questo campo gli italiani sono discreti e riservati, non amano ostentare, e resta il fatto che - in ogni caso - pochissimi vantano collezioni faraoniche paragonabili a quelle di Abramovich (pre-sanzioni, ora si vedrà), Pinault o Bezos. I top collezionisti tricolori che figurano di solito nelle maggiori classifiche internazionali sono solo due, Miuccia Prada con il marito Patrizio Bertelli e Patrizia Sandretto Re Rebaudengo.

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    Collezionare Bellezza procura piacere estetico ed è anche un investimento che genera aspettative finanziarie, cosa - quest' ultima - che vale soprattutto per le ultime generazioni. Ma a prescindere dalle motivazioni d'acquisto, i collezionisti fanno bene al sistema dell'arte. Sono loro il motore del mercato e il mercato irrora il sistema dell'arte. Non vi sono dati ufficiali su quanti siano in Italia, ma incrociando i dati di gallerie, fiere ed aste si deduce che siano intorno ai 7mila: questo suggerisce Guido Guerzoni, esperto di economia dell'arte, docente alla Bocconi.

     

    patrizia sandretto re rebaudengo patrizia sandretto re rebaudengo

    Qual è il valore delle loro collezioni? Intesa Sanpaolo Private Banking ha condotto una ricerca per ricavare profili, tendenze, gusti, collocazione geografica dei collezionisti di italiani. Lo ha fatto in collaborazione con Artissima, fiera d'arte contemporanea di Torino, attingendo a un database di 4.700 persone. Secondo quest' indagine, una bella fetta di collezioni ha un valore tra i cento mila e un milione di euro.

     

    patrizio bertelli e miuccia prada patrizio bertelli e miuccia prada

    I collezionisti più facoltosi - spiega Guerzoni - investono in questi beni l'8% del patrimonio, con un 4% destinato a gioielli, preziosi, oggettistica, e il restante all'arte. Stando alla Barclays Ledbury Research, i paperoni cinesi stanziano per le collezioni il 17% del patrimonio, i Sauditi il 17%, i Brasiliani il 15%, gli Inglesi il 7%, gli Americani il 9%, e più la percentuale si alza e più dominano gioielli e metalli preziosi.

     

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    Il budget annualmente destinato dagli Italiani agli acquisti non supera i 50.000 euro nel 67% dei casi e per l'85% rimane comunque inferiore ai 100mila. La grande maggioranza (88%) acquista in media ogni anno meno di dieci nuove opere. Quanto alle professioni, i collezionisti di casa nostra si muovono tra finanza, mondo legale e imprenditoria, oltre il 50% vive tra Lombardia (30,7%) e Piemonte (21,2%), quindi Lazio (9,1%), Emilia-Romagna (4,2%) e Veneto (3,5%). Le tre aree urbane più dinamiche sono Milano (23%), Torino (16%) e Roma (9%), ma c'è poi una diffusione capillare nelle ricche provincie.

     

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    Milano lascia tutti alle spalle per via della lunga tradizione. Lo conferma Nicola Ricciardi, direttore artistico di Miart, fiera milanese (chiusa ieri) rivolta all'arte del Novecento e contemporanea. «L'edizione precedente si è svolta nel settembre 2021 quando ancora era difficile viaggiare. E nonostante la situazione complessa, la fiera ha avuto successo perché il flusso di collezionisti arrivava dai nostri territori».

     

    Per il suo piglio internazionale, Milano conosce un fenomeno diffuso all'estero e meno da noi: l'associazionismo dei collezionisti - il caso esemplare di Acacia - che si riuniscono per sostenere l'arte e gli artisti, condividendo passioni, gioie ma anche i dolori del collezionismo tricolore. Che sono anzitutto fisco e burocrazia (vedi anche il box in queste pagine).

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    Dopo un secolo dominato dal collezionismo maschile, si registra, se non proprio un'inversione di tendenza, certo un cambio di marcia. L'ultimo ventennio ha visto l'ingresso in scena di un pubblico di acquirenti femminili che ora rappresentano il 30% dell'intero segmento. Va però detto che oltre confine i numeri aumentano più che da noi, visto che.

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