resistenza agli antibiotici
(Adnkronos Salute) - In Italia continua a crescere il consumo di antibiotici, farmaci che favoriscono il proliferare di batteri resistenti alle cure. L'utilizzo è infatti aumentato del 6,4% nel 2023 rispetto all'anno precedente. Lo scorso anno, infatti, quasi 4 persone su 10 hanno ricevuto almeno una prescrizione di antibiotico, con livelli più elevati al Sud, dove il 44,8% della popolazione ne ha assunto almeno uno in corso d'anno, contro il 30,9% del Nord e il 39,9% del Sud.
Differenze che fanno riflettere anche sull'appropriatezza delle prescrizioni e dei consumi. Lo indica l'ultimo rapporto di sorveglianza dell'Ecdc - Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie - presentato oggi, in un dossier dedicato al tema, dall'Agenzia italiana del farmaco (Aifa).
batteri resistono agli antibiotici
L'occasione è la Giornata europea per la lotta all'antibiotico-resistenza, che apre la Settimana mondiale per il consumo consapevole di questi farmaci, organizzata dall'Organizzazione mondiale della sanità (Oms). La diffusione dei batteri resistenti agli antimicrobici è infatti indicata dall'Oms come una delle grandi emergenze sanitarie, che nel 2050 potrebbe provocare oltre 39 milioni di morti nel mondo. E in Italia, già maglia nera in rapporto ai decessi, desta preoccupazione la ripresa, a partire dal 2022, del consumo di questi farmaci. In lieve costante crescita, ormai da 10 anni, il consumo degli antibatterici a prevalente uso ospedaliero.
"Considerando che alcuni di questi antibiotici sono usati nel trattamento delle infezioni causate da microrganismi multi-drug resistant, tali dati - si legge nel report europeo - suggeriscono la necessità di migliorare la sorveglianza delle infezioni nosocomiali nelle strutture sanitarie, garantendo una risposta tempestiva e adeguata alle infezioni".
antibiotici
Nel dettaglio, la prevalenza nell'uso di antibiotici aumenta con l'avanzare dell'età, raggiungendo il 60% negli over 85. Nella popolazione pediatrica i maggiori consumi si concentrano nella fascia di età compresa tra 2 e 5 anni, in cui circa 4 bambini su 10 hanno ricevuto nell'anno almeno una prescrizione di antibiotici. Il 76% delle dosi utilizzate è stato erogato dal Servizio sanitario nazionale.
Quasi il 90% degli antibiotici rimborsati dal Ssn viene erogato sul territorio (in regime di assistenza convenzionata). Più di un quarto dei consumi a livello territoriale (26,3%) corrisponde ad acquisti privati di antibiotici rimborsabili dal Ssn (classe A). Le penicilline in associazione agli inibitori delle beta-lattamasi si confermano la classe a maggior consumo (36% dei consumi totali), seguita dai macrolidi e dai fluorochinoloni.
antibiotici pillole pasticche
Si conferma un'ampia variabilità regionale nei consumi a carico del Ssn, che sono maggiori al Sud rispetto al Nord e al Centro. Nelle regioni del Nord si registrano inoltre le riduzioni maggiori (-6,1%), mentre al Sud sono più contenute (-2,2%). Nelle regioni del Sud si riscontra una predilezione per l'utilizzo di antibiotici di seconda scelta. Complessivamente i consumi in Italia si mantengono superiori a quelli di molti Paesi europei.
L'Italia si conferma inoltre uno dei Paesi europei con il maggior ricorso a molecole ad ampio spettro, a maggior impatto sulle resistenze antibiotiche e pertanto considerate di seconda linea, con un trend in peggioramento negli ultimi 2 anni. L'Italia è anche uno dei Paesi con la minor quota di consumo degli antibiotici del gruppo 'Access' (47%), considerati antibiotici di prima scelta, che secondo l'Oms dovrebbero costituire almeno il 60% dei consumi totali.
batteri che resistono agli antibiotici
In ambito ospedaliero si osserva in particolare un incremento del ricorso all'utilizzo di antibiotici indicati per la terapia di infezioni causate da microrganismi multi-resistenti. Sia i consumi in regime di assistenza convenzionata sia gli acquisti da parte delle strutture sanitarie pubbliche sono aumentati nel primo semestre 2022 rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.
antibiotici