Lettera a la Repubblica
francesco merlo
Caro Merlo, con enorme stupore ho letto un suo commento alla lettera di una persona che si lamentava che verso i Maneskin in Italia non c'è l'ammirazione che viene loro rivolta all'estero.
Non oso pensare che li preferirebbe a Verdi, Beethoven o a un De André, un Battiato... Che quella sia musica è troppo! Da non credere.
Francesco Colella
La Risposta di Francesco Merlo
Non ho messo in campo i miei gusti personali e mi fa sorridere la furia con cui lei, caro Colella, convoca Verdi, Beethoven, De André e Battiato per giustificare i suoi disgusti personali.
I Maneskin sono stati proclamati “la migliore rock band” agli Mtv Video Music Awards, dominano le classifiche streaming anglosassoni (terzi negli Usa, primi in Inghilterra), hanno trionfato a Tokyo, a Singapore, in Australia e hanno chiuso il loro giro del mondo a Manchester dove hanno affascinato gli inglesi cantando, con sfacciataggine e con ironia, Don't Look Back In Anger , l'inno degli Oasis.
victoria dei maneskin
Nessun altro cantante italiano ce la fa nel mercato internazionale, soprattutto anglosassone. E però in Italia, come ha scritto Ernesto Assante e come provano le tante acide lettere che sto ricevendo, “insultare i Maneskin fa fico”.
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