Estratto dell’articolo di Martina Pennisi per il “Corriere della Sera”
GIOVANI LAVORO
L’escamotage narrativo della stanza della macchinetta del caffè è perfetto: è il posto negli uffici in cui si incontrano dipendenti baby boomer (i nati fra il 1946 e il 1964) e millennial (1980-1996), e generazioni intermedie e successive.
Abito diverso, preparazione diversa, aspettative diverse e soprattutto stipendio diverso.
In Boomers contro Millennials, 7 bugie sul futuro e come iniziare a cambiare (HarperCollins, 2023), Beniamino Pagliaro parte dai soldi per dimostrare come la sua generazione — quella dei millennial — sia rimasta schiacciata da promesse disattese, narrative pigre e annacquate dal digitale e l’illusione di poter sempre scegliere. […]
GIOVANI LAVORO
I dati: nel 2018 gli italiani con meno di 34 anni guadagnavano il 21% in meno rispetto alla media degli altri lavoratori. E c’è anche un problema con lo spirito di iniziativa di chi guadagna poco e prova a scardinare lo Sfc: viene considerato controproducente nel dialogo con le altre generazioni. Il tutto inquadrato con finte partite Iva, contrattini e contratti depotenziati.
Aggiungiamoci che a quella macchinetta del caffè la nostra millennial ci è arrivata parlando al telefono con la banca, nel vano tentativo di farsi concedere un mutuo: in Italia l’età media per l’acquisto di una casa per la prima volta è cresciuta fino ai 45 anni.
Verrebbe da passare la giornata a lagnarsi. Pagliaro non lo fa, cerca esempi positivi: trascorre una giornata in Satispay, unicorno italiano fondato da tre coetanei, dove i termini meritocrazia ed efficienza sono di casa, e scopre cosa succede ai millennial se li lasci soli (spoiler: si chiedono cosa voglia dire diventare grandi, normali).
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[…] Spoiler numero due: oltre che dei boomer o della mancanza di collaborazione intergenerazionale, la responsabilità è un po’ dei millennial stessi, incapaci di affrontare politicamente e collettivamente quello che gli sta accadendo. […]
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