Fabrizio Caccia per il “Corriere della Sera”
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C'erano il capo della Polizia, Lamberto Giannini, e tre ministri, ieri, intorno a un tavolo del Mit, il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, per studiare nuove misure per la sicurezza sulle strade. Tutto, pur di contrastare l'enorme numero di incidenti che miete vite e distrugge famiglie nel nostro Paese: la media quest' anno è di 8 vittime al giorno.
«La necessità di un ulteriore giro di vite nei confronti di chi provoca incidenti stradali sotto l'effetto di alcol o droga», l'aveva già annunciata una settimana fa il padrone di casa, il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, favorevole alla «revoca a vita della possibilità di guidare» per chi «si mette consapevolmente al volante drogato o ubriaco, provocando incidenti, morti e feriti».
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Ieri, d'intesa con il capo della Polizia e il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi, si è stabilito di intensificare da subito i controlli sulle strade, specie di notte, durante le feste natalizie. E con il ministro dell'Istruzione, Giuseppe Valditara, si è pensato di «coinvolgere maggiormente gli studenti in attività di informazione e prevenzione», con la possibilità di «attribuire crediti scolastici» per chi segue corsi di sicurezza stradale.
Tra le ipotesi di lavoro, anche l'introduzione dell'obbligo di targa e casco per i monopattini. Un'idea che trova d'accordo l'assessore alla Sicurezza della Lombardia, Romano La Russa (FdI): «Solo nella città di Milano da gennaio a novembre di quest' anno ci sono stati 602 incidenti.
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Un numero in crescita rispetto al 2021». Più cauta Assosharing, l'associazione degli operatori di sharing mobility in Italia, che dice sì all'obbligo di targa ma frena sull'utilizzo del casco: «La misura renderebbe l'Italia un'anomalia su scala europea». E non si escludono, infine, novità sulla patente a punti, introdotta ormai quasi 20 anni fa (il primo luglio 2003), su cui funzionamento ed efficacia ieri al Mit si è ragionato a fondo: ben 20 mila, secondo i dati della Motorizzazione di novembre, risultano infatti le patenti attive in Italia con zero punti, nonostante per legge l'azzeramento causi la revisione automatica del documento. E più di 38 milioni(il 97,87%) sono le patenti con il tetto ancora intatto dei 20 punti e oltre (il massimo previsto è di 30 con i bonus).
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Un dato che però stride molto con la triste realtà delle nostre strade e la quantità di infrazioni e violazioni quotidiane. Dove sono finiti i controlli? Tra un mese, il pacchetto di proposte discusse ieri verrà approfondito dai tecnici del Mit e anche il ministero della Giustizia sarà coinvolto. L'obiettivo è arrivare entro il 2023 alla sospirata riforma del Codice della strada.
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