1 - “UNITI VERSO IL VOTO” MA IL BOOM MELONI ALLARMA FI E LEGA
Estratto dell’articolo di Andrea Montanari per “la Repubblica”
SILVIO BERLUSCONI MATTEO SALVINI ATTILIO FONTANA GIORGIA MELONI MAURIZIO LUPI
L’obiettivo della chiusura della campagna elettorale del centrodestra in Lombardia con tutti i leader in presenza ieri a Milano al teatro Dal Verme era quello di mostrarsi compatto. Almeno sulla carta. Provare a far dimenticare le divergenze nella coalizione a pochi giorni dal voto di domenica e lunedì.
Giorgia Meloni lo ha trasformato in un comizio dai toni duri rivendicando i risultati del suo governo. «È finito lo Stato debole con i forti e forte con i deboli. Vogliamo dire al mondo intero che l’Italia non è più la Repubblica delle banane. Si poteva fare, si può far rispettare la legalità». E ancora: «Ci sono due Italie, quella di chi dice che siamo al baratro e poi quella dei dati: la Borsa che ha guadagnato 20 punti, le stime del Pil a più 0,6 per cento e l’inflazione che cala». Tanto da sfidare gli elettori. «Siete voi che dovete dirci, tra l’Italia che io percepisco e quella che delle volte leggo... Diteci con il voto qual è l’Italia e cosa l’Italia pensa davvero».
silvio berlusconi e marta fascina ascoltano il discorso di giorgia meloni
Ad ascoltarla in prima fila ci sono Silvio Berlusconi, Matteo Salvini e Maurizio Lupi. I leader sostengono che tra loro non c’è solo un rapporto professionale, ma «affetto» e stima ». Tuttavia in Lombardia cresce la tensione che unisce Forza Italia e Lega, ambedue preoccupate dal rischio di dover pagare un prezzo troppo alto alla popolarità del partito della premier. Si percepisce che un eventuale en plein di Fratelli d’Italia, qui nella terra che fece nascere il partito azzurro e quello “lumbard”, potrebbe compromettere gli equilibri dell’intero centrodestra.
attilio fontana matteo salvini 1
[…] Berlusconi […] non nasconde, però, che le Regionali saranno un test di importanza nazionale ma resta convinto che «il centrodestra vincerà alla grande in Lombardia» e ce la farà anche nel Lazio. Elogia anche Attilio Fontana, rimproverandogli, però, di «non essersi tagliato la barba ». La premier Meloni restituisce il complimento e definisce Berlusconi «il miglior ministro degli Esteri di sempre». Mentre Lupi gli riconosce di «essere il vero fondatore del centrodestra ».
Si sprecano le lodi per l’operato del governo. Tocca a Matteo Salvini, che ieri in mattinata aveva pronosticato che «Fontana vincerà con venti punti di distacco» ricordare che «mancano cinque giorni alle elezioni. Certi media e tv non ne parlando, sanno che il Pd perderà e, quindi, meno ne parlano e meglio è». […]
2 - LOMBARDIA IL DERBY DELLE DESTRE
Estratto dell’articolo di Paolo Colonnello per “la Stampa”
giorgia meloni al comizio per francesco rocca
[…] Il vincitore, quindi, da pronostico dovrebbe essere l'attuale governatore leghista Attilio Fontana, avvocato varesino 70enne, quotato intorno 40-45 per cento, candidato presidente di una destra che potrebbe vedere al suo interno l'unico vero ribaltone di questa scialba campagna elettorale con una vittoria non tanto della coalizione o dello stesso Fontana, ma di Fratelli d'Italia "tendenza La Russa", che sulla scia delle elezioni nazionali dovrebbe attestarsi intorno al 25-30 per cento, lasciando la Lega di Salvini poco oltre il 10 per cento.
Un cappotto che potrebbe pesare sugli equilibri non solo della futura giunta ma anche del governo, con un riallineamento tra Lega e Forza Italia per cercare di contrastare l'egemonia dei Fratelli, pronti a papparsi l'asset regionale più importante d'Italia dove, solo nell'affollato settore della Sanità, si spende qualcosa come 23 miliardi all'anno: un'industria dai ricavi in continua crescita. Cui si aggiungerà il business delle Olimpiadi Invernali 2026, che avranno un impatto sul Pil da 3 miliardi, portando circa 15 mila posti di lavoro tra Lombardia e Veneto: mica bruscolini.
PIERFRANCESCO MAJORINO SCAMBIATO PER UN VOLONTARIO AL PRANZO DELLA BEFANA DEI CITY ANGELS DI MILANO
Di sicuro, stando alle parole di Daniela Santanché («Caro Attilio, dovrai abituarti alla nostra presenza») il buon Fontana dovrà sicuramente accettare, obtorto collo, che nella stanza dei bottoni siedano anche gli eredi missini, i quali non si accontenteranno certo di ruoli minori, condizionando non poco le scelte del Presidente sulla nomina degli assessori e a cui potranno far mancare la maggioranza come e quando vorranno.
silvio berlusconi ascolta il discorso di giorgia meloni
Negli ambienti della Regione si fa notare che il centrodestra negli anni ha espresso a turno le proprie egemonie: Forza Italia ai tempi di Formigoni, la Lega a quelli di Maroni e Fontana nella scorsa legislatura. Ma ancora non era mai successo che il partito più importante non indicasse direttamente il presidente e questo nei fatti peserà. Bisognerà poi vedere Silvio Berlusconi, acquartierato tra Arcore e il Monza, al centro della "Brianza velenosa", come reagirà alla percentuale che viene assegnata al partito che espresse sui banchi del consiglio regionale l'indimenticata igienista dentale Nicole Minetti: tra il 6 e l'8 per cento e anche meno. Un cambio di equilibri che fa capire come, dopo il 13 febbraio, nulla sarà più come prima. […]
silvio berlusconi bacia marta fascina durante il discorso di giorgia meloni