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In epoca di pandemia Covid, ogni fila è potenzialmente un assembramento. E i vigili di Genova hanno applicato alla lettera questo precetto: multa per tutti coloro che erano in coda per ritirare un pasto alla mensa dei poveri. Giusto o no, è accaduto in via Prè, nel cuore del centro storico.
Genova: multa per assembramento a chi era in coda alla mensa dei poveri
Gli agenti della polizia municipale hanno multato diverse persone in coda che creavano un assembramento. Alcuni erano senza mascherine, mentre si trovavano davanti a un’associazione, che da tempo si occupa di aiutare gli ultimi del quartiere.
Gli agenti sono intervenuti dopo le numerose lamentele di residenti e comitati. Anche perché la strada si interseca con la zona dello spaccio e capita che spesso i pusher si mischino a chi invece vuole solo ritirare qualcosa da mangiare.
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La spiegazione dei vigili
“Dopo le segnalazioni – ha spiegato il comandante – per diversi giorni siamo andati a sensibilizzare le persone dicendo loro di rispettare le norme anticovid. Ma nonostante tutto hanno continuato a non rispettare la legge e siamo dovuti intervenire”.
Gli agenti hanno sanzionato diverse persone. Uno di loro è stato anche denunciato perché ha mentito dicendo di essere un minorenne. Portato all’ospedale pediatrico Gaslini dalle radiografie è emerso che era maggiorenne. Sempre in via Pré, sono state multate altre sei persone sempre per il mancato rispetto delle norme anti contagio.
Anche l’associazione si era rivolta alla Municipale
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Sono stati anche gli stessi responsabili dell’associazione a rivolgersi alle forze dell’ordine. “I vigili ci hanno sempre aiutato. Siamo stati anche noi a chiamarli – sottolinea uno dei fondatori dell’associazione – e a chiedere aiuto durante la distribuzione dei pasti. ma la fila spesso si interseca con la zona dello spaccio. Noi abbiamo messo i distanziamenti a terra, forniamo le mascherine a chi le ha vecchie o a chi non ne ha proprio”.
Sanzione giusta o legge ingiusta?
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Sulla vicenda è intervenuto anche don Giacomo Martino, direttore di Migrantes a Genova. “Uno dei motti delle forze di polizia è di proteggere e servire – ha ricordato -. La legge giusta va applicata guardando la situazione, altrimenti diventa ingiusta. In questo momento è necessario usare l’umanità e anche le associazioni se hanno bisogno di aiuto per gestire le emergenze devono chiedere aiuto. Le stesse istituzioni devono ‘sporcarsi’ le mani con le associazioni, le devono coinvolgere di più. Solo così si può superare un momento duro per tutti, senza puntare il dito contro nessuno”.
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