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    UN OMICIDIO COSI’, DE BOTTO, SENZA SENSO - IN PROVINCIA DI GROSSETO, UN UOMO UCCIDE LA COMPAGNA DOPO AVER FESTEGGIATO L’ANNIVERSARIO DEL FIDANZAMENTO - MENTRE TORNAVANO A CASA IN AUTO, HA COLPITO LA DONNA CON UNA PROFONDA COLTELLATA ALLA GOLA - E’ STATO LUI STESSO A CHIAMARE IL 112 E A CONFESSARE SENZA DARE SPIEGAZIONI - ALL’ARRIVO DEI CARABINIERI HA OPPOSTO RESISTENZA ED E’ STATO SEDATO - TRA I DUE NON C'ERANO TENSIONI, NÉ SONO STATE TROVATE DENUNCE PER VIOLENZE O MALTRATTAMENTI  


     
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    Antonio Calitri per “il Messaggero”

    SILVIA MANETTI SILVIA MANETTI

     

    Uomini che uccidono le donne a coltellate e poi confessano. Dopo il caso di Vigevano avvenuto due giorni fa dove un uomo ha ucciso la convivente a coltellate e dopo 24 ore si è andato a denunciare, nella notte di ieri un caso con una dinamica dai molti punti comuni è avvenuto a Monterotondo Marittima in provincia di Grosseto. Qui Nicola Stefanini, operaio di 48 anni, dopo aver festeggiato lanniversario del fidanzamento con Silvia Manetti, 46enne vedova e madre di due figli di 10 e 14 anni, sulla via del ritorno all'abitazione in cui erano andati a convivere da poco tempo, ha ucciso la compagna con una profonda coltellata alla gola.

     

    LA CONFESSIONE

    silvia manetti nicola stefanini femminicidio grosseto silvia manetti nicola stefanini femminicidio grosseto

    È stato lui stesso ha chiamare il 112 venti minuti dopo la mezzanotte di ieri e a confessare l'omicidio ripetendo più volte «l'ho ammazzata» senza fornire altre informazioni. Così i militari della Compagnia di Follonica hanno dovuto prima localizzare la chiamata per poter individuare il luogo del delitto, poi hanno trovato l'automobile sul bordo della statale 398, in una zona agricola appartata dove c'era l'uomo ancora sporco di sangue al posto di guida e la donna ferita mortalmente, seduta al posto del passeggero e con il coltello a serramanico utilizzato per colpirla, ancora tra le sue gambe.

     

    L'uomo, in stato confusionale, non ha dato spiegazioni né fornito un movente per il gesto ma quando ha incominciato a rendersi conto della situazioni ha opposto resistenza all'arresto e una volta in macchina, ha incominciato ad andare in escandescenza arrivando a sfondare il vetro dell'auto dei militari e per farlo calmare sono stati chiamati i medici del 118 che hanno dovuto somministrargli un calmante.

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    Così il magistrato di turno che è intervenuto, il pm Anna Pensabene ha valutato che il soggetto non era in condizioni di sostenere l'interrogatorio e lo sentirà appena sarà in condizioni. Intanto dalle prime ricostruzioni si è saputo che tra i due non c'erano tensioni, né sono state trovate denunce per violenze o maltrattamenti a carico del presunto omicida.

     

    I due, lui di Volterra in provincia di Pisa, lei di Altopascio in provincia di Lucca, erano a Monterotondo Marittima per motivi di lavoro, lui come operaio di un'azienda del luogo, lei in un locale della cittadina e da poco, con il consolidarsi della relazione, erano andati a vivere insieme. E proprio mercoledì sera erano andati a cena in un ristorante dei dintorni a festeggiare il loro primo anniversario. Poi, sulla strada del ritorno, la tragedia.

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