BANCONOTA DA 20 EURO
VOTO DI SCAMBIO NEL NAPOLETANO, VOTI VENDUTI A 30 E 20 EURO
(ANSA) - NAPOLI, 06 MAG - Trenta euro a voto per la prima tornata elettorale e venti per il ballottaggio: questo il tariffario della compravendita delle preferenze a Cercola, in provincia di Napoli, in occasione delle elezioni amministrative del maggio 2023.
E' emerso nell'ambito di una indagine dei carabinieri e della DDA (pm Henry John Woodcock e Stefano Capuano) su una serie di episodi di voto di scambio politico-mafioso documentati nel comune vesuviano.
Tra gli arrestati figurano la figlia di un boss ergastolano, all'epoca dei fatti rappresentante di lista, una candidata legata da vincoli di parentela al clan De Micco, suo fratello, consigliere in una municipalità di Napoli, e anche loro padre. Le elezioni finite al centro delle indagini sono le amministrative del 14 e 15 maggio 2023, quindi del successivo ballottaggio del 25 e 26 maggio dello stesso anno.
DIA - DIREZIONE INVESTIGATIVA ANTIMAFIA
Figurano anche un consigliere della municipalità 6 di Napoli e la figlia di un boss ergastolano, all'epoca rappresentante della lista "Europa Verde", tra le sette persone arrestate oggi dai carabinieri nell'ambito di un'indagine coordinata dalla DDA di Napoli (pm Henry John Woodcock e Stefano Capuano) riguardante una serie di episodi di voto di scambio politico-mafioso consumati del maggio 2023 a Cercola, in provincia di Napoli.
Le elezioni in questione sono le amministrative del 14 e 15 maggio 2023 e il successivo ballottaggio del 25 e 26 maggio. Secondo quanto emerso i voti sarebbero stati venduti a circa 30 euro (come si evince, in particolare, da una intercettazione) e 20 euro a voto per il ballottaggio.
HENRY JOHN WOODCOCK
Nessuno degli arrestati ricopre incarichi nell'amministrazione comunale di Cercola; uno, però, Sabino De Micco risulta essere consigliere della Municipalità 6 di Napoli. Tra gli arrestati figura Antonietta Ponticelli, all'epoca rappresentante della lista "Europa Verde" ma soprattutto figlia dell'ergastolano Gianfranco Ponticelli, quest'ultimo ritenuto a capo dell'omonimo clan.
E' stata proprio lei ad attirare l'attenzione della Polizia Locale che poi inoltrato una segnalazione: la donna, infatti si è presentata con decine di deleghe per ritirare una trentina di tessere elettorali di cittadini che ne avevano dichiarato di averle smarrite. La Ponticelli risultava già condannata per associazione a delinquere di tipo mafioso e per questo interdetta dai pubblici uffici e privata del diritto di elettorato. La sua nomina a rappresentante di lista, quindi, non poteva che essere falsa, come poi hanno documentato gli accertamenti.
STEFANO CAPUANO
Arresto anche per la candidata consigliera comunale, Giusy De Micco (all'epoca iscritta nella lista Europa Verde), che con l'aiuto del clan "Fusco-Ponticelli" e con la collaborazione criminale di alcuni suoi parenti ritenuti legati al noto clan "De Micco-De Martino", si è accordata con la camorra di Cercola e dell'area orientale di Napoli (con il clan Mazzarella): attraverso il padre e il fratello (Giovanni De Micco e Sabino De Micco, entrambi arrestati), avrebbe versato 1800 euro in cambio di un pacchetto di voti. Gli arresti in carcere sono stati notificati a Giuseppina De Micco, 50 anni, Sabino De Micco, 25 anni, Giusy De Micco, 30 anni, Antonietta Ponticelli, 43 anni, Salvatore Capasso, 45 anni, e Pasquale De Micco, 51 anni.
NICOLA GRATTERI
Domiciliari invece per Giovanni De Micco, 75 anni. Le indagini inoltre hanno consentito di fare piena luce sul cartello camorristico "Mazzarella-De Micco-De Martino-Aprea", che opera nei quartieri Ponticelli, Barra e San Giovanni a Teduccio di Napoli. Documentati dai carabinieri anche episodi di corruzione elettorale nel 2020 ad opera del clan De Luca Bossa-Minichini e il pestaggio di un pregiudicato del quartiere Caravita di Cercola, accusato di avere acquistato voti per un candidato al consiglio regionale della Campania senza avere versato una tangente alla camorra.
FIGLIA BOSS INTERCETTATA, 'PREPARIAMO EUROPEE... ANCHE SALVINI'
BANCONOTA DA 20 EURO
(ANSA) - NAPOLI, 06 MAG - Si stava preparando ad entrare in azione anche in occasione della prossima competizione elettorale europea Antonietta Ponticelli, figlia del boss ergastolano Gianfranco Ponticelli, arrestata oggi dai carabinieri e dalla Dda nell'ambito di un'indagine sul voto di scambio politico-mafioso a Cercola, in provincia di Napoli.
Nella conversazione intercettata il 30 maggio 2023 la figlia del boss ergastolano parla con una persona al momento non identificata e i due fanno più volte il nome di Matteo Salvini, anche quando Antonietta Ponticelli cerca di capire chi il suo interlocutore intenda sostenere per le Europee: "Va bene ora ci si stanno preparando per quelle altre lì...per le Europei...tu con chi stai per l'Europei?", dice la Ponticelli e il suo interlocutore risponde: "Non lo so ancora...dipende poi chi mi viene a chiamare come corrente, sempre di sinistra hai capito, quello Salvini è di destra...".
INTERCETTAZIONI
Antonietta Ponticelli cita ancora il leader della Lega in quella conversazione ("comunque ti posso tenere in considerazione anche per votare a Salvini") intrapresa per assicurarsi l'appoggio del suo interlocutore ("va bene quindi ora sul Comune tengo a te?") il quale conferma ("sì....speriamo bene..."). Le amministrative del Comune di Cercola sono avvenute il 14 e 15 maggio 2023 mentre i successivi 25 e 26 maggio si è tenuto il ballottaggio: le elezioni quindi erano già concluse il 30 maggio.
NICOLA GRATTERI
Nell'ordinanza - con la quale sono stati disposti sei arresti in carcere e uno ai domiciliari - il gip sottolinea che gli indagati, alcuni pregiudicati per mafia, "se lasciati in libertà" avrebbero potuto commettere "gravi delitti contro la pubblica amministrazione o in materia di armi o di criminalità organizzata". Si tratta di "soggetti ad alto rischio, avvezzi al crimine" per i quali, spiega il giudice, è "assolutamente necessario privarli della libertà personale". Dalle indagini emerge anche che la Ponticelli ha chiesto la restituzione di 100 euro dopo avere scoperto che l'elettore a cui erano stati versati in realtà non aveva votato il candidato indicato.
DIA - DIREZIONE INVESTIGATIVA ANTIMAFIA