Estratto dell’articolo di Mauro Evangelisti per “Il Messaggero”
Alexei Moskalyov
Condannato a due anni di carcere da un tribunale russo perché la figlia di 13 anni ha fatto un disegno in cui si vede una famiglia ucraina bombardata dall'esercito di Mosca. A denunciare questo nuovo episodio di repressione sono state alcune organizzazioni che in Russia si battono per la difesa dei diritti umani.
Lui si chiama Alexei Moskalyov, ha 53 anni, e viveva a Yefremov, a 300 chilometri da Mosca, con la figlia Masha, tredicenne. Era già stato diviso dalla figlia, era finito agli arresti domiciliari, ma è riuscito a fuggire prima della condanna anche se ha dovuto dire addio a Masha, che è rinchiusa in un istituto minorile («di riabilitazione» è la definizione russa che ricorda tanto l'epoca sovietica) dopo che la ragazzina era stata portata via dai servizi sociali.
MASHA Moskalyov
Secondo la ricostruzione della Bbc Alexei Moskalyov era finito nei guai dopo che Masha l'anno scorso aveva rifiutato di partecipare a una «lezione di patriottismo» a scuola e aveva fatto i disegni contro la guerra. […]
Ieri il drammatico epilogo: il tribunale lo ha condannato a due anni di carcere, ma Moskalyov era già riuscito a fuggire dagli arresti domiciliari. «Sono sotto shock - racconta la consigliere comunale di Yefremov, Olga Podolskaya alla Bbc - Una pena detentiva per aver espresso la tua opinione è una cosa terribile. Una pena detentiva di due anni è un incubo. Quando ho saputo che Alexei era fuggito, quello è stato il secondo shock.
Speriamo che Alexei stia bene e che non gli sia successo niente». […]
vladimir putin