Estratto dell’articolo di Sergio Rizzo per L’Espresso
fabio fatuzzo
Per dire quanto la nomina risulti indigesta, è andata di traverso anche a Renato Schifani. Che pure è siciliano come Fabio Fatuzzo e condivide con il suo partito, cioè Fratelli d’Italia, la giunta della Regione siciliana. Ma si è detto comunque sbalordito per il fatto di passare per quell’incarico da una figura «di altissima competenza a un ex parlamentare senza alcuna preparazione specifica». Folgorante la sintesi del giornale online Fanpage.it, che ha titolato: “Il governo si prende anche le fogne”. Perché è andata proprio così.
Hanno fatto perfino sloggiare il commissario governativo per gli interventi di depurazione delle acque reflue, il professore di costruzioni idrauliche ingegner Maurizio Giugni nominato a maggio del 2020, per consegnare il suo posto all’ex deputato di An, già finiano prontamente ripassato alla destra con l’attuale ministro Adolfo Urso, e ora meloniano a trazione integrale, Fatuzzo.
Per l’anagrafe, anni 72 suonati. Non bastasse, gli hanno pure affiancato due vice, nelle persone dell’ex assessore della precedente giunta siciliana del Fratello d’Italia Nello Musumeci, Salvatore Cordaro (avvocato), e del dirigente calabrese di Forza Italia Antonino Daffinà (commercialista), trombato fra il 2018 e il 2020 alle elezioni politiche e regionali.
schifani meloni
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