Paolo Rodari per repubblica.it
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Sono in tutto 286 i sacerdoti (172 già deceduti) che in Texas sono stati accusati di aver abusato sessualmente di minori a partire dal 1950. I loro nomi sono stati resi noti dai responsabili della Chiesa cattolica. Un numero che rappresenta una delle più grandi liste di nomi mai pubblicate dopo il rapporto del Grand Jury della Pennsylvania che parlava di oltre 300 sacerdoti abusatori di più di mille minori. In tutto le diocesi che hanno fornito i nomi in Texas sono quattordici: la quindicesima, Fort Worth, aveva già fornito i dati sulla situazione lo scorso ottobre.
A pochi giorni dall’apertura in Vaticano di un summit sulla pedofilia, l’operazione statunitense cerca la trasparenza dopo che altre diocesi hanno fatto lo stesso, e con loro anche alcuni ordini religiosi fra i quali i gesuiti.
PRETI E PEDOFILIA
“I vescovi del Texas hanno deciso di rilasciare i nomi dei sacerdoti in questo momento perché è corretto e giusto, con l’obiettivo di offrire speranza a coloro che hanno sofferto”, ha detto il cardinale Daniel DiNardo, arcivescovo della diocesi di Galveston-Houston e presidente della Conferenza episcopale Usa.
Recentemente il comitato che in Vaticano organizza l’incontro sulla pedofilia ha inviato una lettera in cui esorta tutti i capi delle Chiese a seguire l’esempio di Francesco e a incontrare personalmente le vittime degli abusi, prima del vertice di Roma. “Il primo passo deve essere riconoscere la verità su ciò che è accaduto”, si legge nella lettera. Gli incontri personali sono un modo concreto per “assicurare che al raduno, le vittime di abusi del clero siano al primo posto nella mente di tutti”.
Responsabilità e trasparenza saranno al centro del confronto con il Papa, “mentre i partecipanti lavoreranno insieme per rispondere a questa grave sfida”.
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