Giuseppe Guastella per il “Corriere della Sera”
alberto genovese in tribunale a milano 1
Rinnega il se stesso schiavo della droga e giura che oggi non ha nulla a che fare con la persona accusata di aver drogato due ragazze giovanissime per abusare di loro a Terrazza sentimento, dove erano state attirate dalla corte dei miracoli senza scrupoli che viveva alle sue spalle.
La via di uscita che Alberto Genovese tenta di guadagnare nel processo in cui è imputato di violenza sessuale, anche di gruppo, e cessione di droga, è quella delineata dai suoi consulenti: la droga e la sindrome di Asperger avevano fortemente ridotto la sua «capacità di intendere e volere».
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Se il giudice Chiara Valori dovesse accogliere questa tesi, in caso di condanna la pena per l'imprenditore 52 enne diventato multimilionario con le startup, già ridotta dal rito abbreviato, verrebbe ridimensionata ulteriormente.
Dei due episodi di cui risponde, Genovese punta principalmente a ridimensionare il primo, quello della modella di 18 anni che ad ottobre 2020, dopo 20 ore di violenze selvagge, fuggì seminuda dallo splendido attico con piscina a due passi dal Duomo di Milano facendolo arrestare un mese dopo.
alberto genovese
Per superare le prove su violenze, no della ragazza, droga che era costretta ad assumere certificate dalle telecamere di sorveglianza installate con cura in camera da letto, rispondendo alla domanda del legale della vittima, l'avvocato Luigi Liguori, l'uomo afferma di essersi reso conto solo quando è uscito dalla dipendenza dalla droga e ha visionato i filmati agli atti dell'inchiesta dei pm Rosaria Stagnaro e Paolo Filippini e dell'aggiunto Letizia Mannella che la ragazza «non era d'accordo» a fare sesso estremo e che non avevano concordato una parola d'ordine per stoppare il gioco erotico.
alberto genovese sarah borruso
Lui, in ogni caso, si sentiva tranquillo perché convinto che la modella, che era d'accordo a fare sesso per soldi, fosse una prostituta. Versione smentita sdegnosamente dalla 18 enne che lo accusa di averla drogata, legata e seviziata causandole ferite che per sempre le impediranno di lavorare.
Lucido e razionale, di tanto in tanto l'imputato prorompe nel pianto ripercorrendo la sua vita prima, durante e dopo la droga. Al suo fianco c'è la sorella che, ammessa in aula, lo consola tenendolo per mano e accarezzandolo amorevolmente. Genovese si difende sostenendo che le ragazze con cui faceva sesso estremo erano consenzienti, compresa la 23 enne che è accusato di aver drogato e violentato a Villa Lolita di Ibiza con la partecipazione della sua fidanzata di allora, Sarah Borruso, 26 anni, imputata con lui di violenza sessuale di gruppo.
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Drammatiche le sue dichiarazioni spontanee. Ha detto che era innamorata di Genovese, credeva in un futuro con lui e voleva farlo uscire dal tunnel della droga. Non ci è riuscita lasciandosi invece trascinare in rapporti sessuali a tre che non le piacevano ma che accettava per compiacere colui che, nonostante tutto, si illudeva fosse il suo uomo. Alberto Genovese vuole cambiare vita, anzi dice di averlo già fatto da quando è ai domiciliari in una clinica dove si cura dalla dipendenza che, dicono i suoi consulenti, gli ha ridotto la corteccia cerebrale compromettendo la sua capacità di valutare la realtà. «Mi sono reso conto solo ora di quanta falsità avessi intorno», afferma in aula.
ALBERTO GENOVESE ALBERTO GENOVESE IN AULA alberto genovese in comunita' 15 alberto genovese daniele leali alberto genovese alberto genovese alberto genovese 2 AUDIO DELLA RAGAZZA VIOLENTATA DA ALBERTO GENOVESE INVIATO A DANIELE LEALI alberto genovese in tribunale a milano 2