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    VUOI VEDERE CHE PUNIZIONI E NOTE SUL REGISTRO NON SERVONO PIU'? – IL RACCONTO DELLA PRESIDE DELL’ISTITUTO SUPERIORE BESTA DI TREVISO DOVE È STATA INAUGURATA UN'AULA-TRIBUNALE, COMPOSTA DA PROFESSORI E STUDENTI, PER MEDIARE LE LITE TRA RAGAZZI: “PER COLPA DELLA PANDEMIA INSORGONO CONFLITTI PER BANALITÀ PROVIAMO A TRASMETTERE IL VALORE DEL RISPETTO RECIPROCO”


     
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    ISTITUTO BESTA ISTITUTO BESTA

    (ANSA) - Aule scolastiche come sedi di tribunali per dirimere le liti tra studenti. Accade a Treviso dove all'Istituto superiore Besta è stata inaugurata, tra le prime in Italia, "l'aula di mediazione" composta da professori e studenti per sanare le controversie interne. "In un periodo in cui - spiega al Corriere del Veneto la preside Renata Moretti - insorgono conflitti per banalità causati dalla mancata socializzazione dei ragazzi a seguito della pandemia, vogliamo fare la differenza".

     

    STUDENTI STUDENTI

    Il presupposto della docente è che "note e punizioni non funzionano" ma occorre trovare la strada del dialogo per affrontare le liti che si verificano durante le ore di studio. Per Moretti "un modo diverso di fare educazione, visto che la scuola ha tra i propri compiti quello formativo, dopo la famiglia". Note e punizioni, asserisce la preside, non sono efficaci "perché poi la cosa finisce lì, non crea consapevolezza, non insegna e non trasmette nulla ai ragazzi. In questo modo invece i facciamo pensare, insegniamo loro, o almeno ci proviamo, a trasmettere valori come l'empatia e il rispetto reciproco". Otto i ragazzi "formati" specificatamente per l'attività di mediazione.

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