salvini berlusconi
Marco Antonellis per Dagospia
Mentre come Dagoanticipato nelle scorse settimane il Premier Conte rivela (oggi in un’intervista alla Stampa) di voler rivedere il "contratto di governo", crescono le tensioni all'interno della maggioranza in vista del Def da presentare entro il 10 aprile ma soprattutto in vista delle europee del 26 maggio. La qual cosa preoccupa non poco il Colle sempre più stanco di dover svolgere un ruolo di supplenza (Gilet gialli, Cina) a causa dei dispetti reciproci dei due alleati di governo.
Salvini e Mattarella
Al Quirinale, infatti, in queste ore si stanno vagliando tutti gli scenari possibili, dal “governo del Pil” con un tecnico alla guida per fare la finanziaria e poi passare la parola agli elettori a quello di Centrodestra (magari a guida Giorgetti) che cerchi i voti in parlamento alle elezioni politiche entro l'anno: "L'importante per il Colle è che ci sia una maggioranza coesa e omogenea i grado di affrontare la prossima legge di stabilità" spiegano dal Quirinale. Insomma, il "Capo", come lo chiamano i più stretti consiglieri, è preoccupato per la tenuta dei conti pubblici. Ed "il risultato della Basilicata con la debacle dei 5Stelle non potrà fare altro che aumentare la tensione tra i due alleati di governo", si sussurra quasi con sconforto.
salvini mattarella
Nel frattempo Silvio Berlusconi ed il capitano leghista si sono incontrati riservatamente nei giorni scorsi ad Arcore: si è trattato di una visita in forma privata ma si sarebbe parlato anche della situazione politica ed economica del Paese. L'ex Premier avrebbe avuto rassicurazioni sulla tenuta dell'alleanza di Centrodestra, almeno a livello locale.
giancarlo giorgetti matteo salvini
Ma non avrebbe avuto altrettante rassicurazioni sul piano nazionale dove il Cavaliere ha ribadito nuovamente la sua volontà di tornare al più presto al governo del Paese con il tradizionale schieramento di centrodestra: Salvini continua a rispondere picche alle profferte di Berlusconi e almeno per il momento, non ne vuol sapere di tornare a braccetto con Sua Emittenza. Se non dopo elezioni politiche anticipate (che certificherebbero i nuovi rapporti di forza tra i due).