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    INVASI E FELICI – INCREDIBILE: IL DIPARTIMENTO PARI OPPORTUNITÀ DI PALAZZO CHIGI HA FINANZIATO CON 10MILA EURO LA RIVISTA “ANTIRAZINE”, DOVE SI PARLA SERENAMENTE DEL “MANIFESTO PER LA SOSTITUZIONE ETNICA”: "SFONDEREMO I CONFINI E FAREMO SCORRERE, COME IN UNA CASCATA, TUTTA LA MIGRAZIONE REPRESSA" - IL PROGETTO DI “UNA CONFEDERAZIONE DI QUARTIERI AD ALTO TASSO DI COMUNITÀ DI IMMIGRATI…”

     


     
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    Andrea Morigi per “Libero quotidiano”

     

    In alternativa allo ius soli, è nato il progetto di «una confederazione di quartieri ad alto tassi di comunità di immigrati», che intende costituire «un paese a sé, con le nostre leggi e le nostre regole».

     

    È la teoria dell' invasione straniera, proposta come prassi rivoluzionaria in uno dei passaggi del Manifesto per la sostituzione etnica, sottotitolato Dal Piano Kalergi al Piano Wii, nel quale si annuncia provocatoriamente: «Sfonderemo i confini e faremo scorrere, finalmente, come in una cascata, tutta la migrazione repressa che è stata attuata da decenni: capirete il peso del passato e vi assumerete la responsabilità».

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    Lo si trova, all' interno del numero zero di Antirazine, pubblicazione realizzata con 10mila euro di denaro dei contribuenti e disponibile presso le librerie Feltrinelli, ma anche online, per consentirci di trascorrere in letizia l' attuale settimana contro il razzismo, che attualmente si sta celebrando e durerà fino al 27 marzo.

     

    I CATTIVI MAESTRI

    GAD LERNER OSPITE DI OTTO E MEZZO GAD LERNER OSPITE DI OTTO E MEZZO

    È il prodotto dell' ingegno collettivo di "Il Razzismo è una brutta storia", associazione che «si sostiene anche grazie a un contributo annuale del Gruppo Feltrinelli che è socio fondatore e tramite la ricerca di fondi pubblici e privati». Nel suo consiglio direttivo siedono fra gli altri Carlo Feltrinelli, Inge Feltrinelli e Gad Lerner.

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    Dovrebbe essere una garanzia per le istituzioni come l' Unar, l' ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali, che attraverso commissioni ad hoc sono chiamate a valutare decine di progetti ed eventualmente a decidere se ammetterli al finanziamento con circa di fondi pubblici l' anno.

     

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    Nella graduatoria relativa al bando per la XVII settimana antirazzista, l' ufficio per la promozione della parità di trattamento e la rimozione delle discriminazioni fondate sulla razza o sull' origine etnica, dipendente dal Dipartimento Pari opportunità della presidenza del Consiglio dei ministri, il progetto è il primo.

     

    KALERGI KALERGI

    Che la chiave interpretativa del testo vada ricercata nel paradosso degli stereotipi della cultura razzista è chiaro fin dalla prima lettura. Altrimenti, né all' Unar né altrove si potrebbero tollerare proposizioni del tutto assimilabili alle espressioni di hate speech come: «Non sono considerati bianchi in questo manifesto le persone che sono nate e cresciute dal Lazio in giù, il Sud è Mediterraneo, vi abbracciamo come fratelli e alleati», oppure «I bianchi vorranno essere sempre più come noi» e «noi vogliamo una semplice cosa: il loro POTERE».

     

    ATTACCO ALLA POLIZIA

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    Anche perché il famigerato “piano Kalergi”, attraverso il quale si vorrebbe soppiantare la popolazione autoctona dell’Occidente con masse di migranti provenienti dall’Africa e dall’Asia, non è mai stato formulato in quei termini da Richard Nikolaus Eijiro, conte di Coudenhove-Kalergi, il cui progetto di Paneuropa si limitava a riconoscere il diritto all’autodeterminazione dei gruppi etnici e prefigurava una «razza eurasiatica-negroide del futuro», salvo poi essere ricevuto per due volte da Benito Mussolini.

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    Accanto alle bufale, sparse volontariamente o no, fra le pagine compare anche qualche tavola a fumetti che appare come un’invettiva contro le forze dell’ordine, che si conclude con domande, piuttosto imbarazzanti per gli uffici di Palazzo Chigi che le hanno avallate, del tipo: «Come valutano e concepiscono il concetto il razzismo le forze dell’ordine?» Sono i Black Lives Matter de noantri, a caccia di una sponsorizzazione istituzionale, purché con un po’ di quattrini. Che si potrebbero spendere molto meglio, comunque

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