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    INDAGATO PER COSPIRAZIONE L’EX COMANDANTE DELL’ARMA DEI CARABINIERI, TULLIO DEL SETTE - L’ACCUSA E’ QUELLA DI AVER TENTATO DI COMPROMETTERE L’AUTORITÀ DEL COLONNELLO GIOVANNI ADAMO CHE INDAGAVA SUI PRESUNTI ABUSI DI ALCUNI MILITARI DELL’ARMA IN PROVINCIA DI SASSARI - E POI C’E’ UN SECONDO FASCICOLO SU DEL SETTE, CON L’ACCUSA DI DIVULGAZIONE DI NOTIZIE SEGRETE - IL PROCESSO PER FAVOREGGIAMENTO (CON L'EX MINISTRO LUCA LOTTI) E RIVELAZIONE DI SEGRETO D'UFFICIO NEL PROCESSO CONSIP…


     
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    Saul Caia per il “Fatto quotidiano”

     

    TULLIO DEL SETTE TULLIO DEL SETTE

    Cospirazione per compromettere l'autorità di un comandante. È l' accusa sulla quale indaga la Procura militare di Roma, nei confronti dell' ex comandante dell' Arma dei Carabinieri generale Tullio Del Sette. Il fascicolo è stato trasmesso ai colleghi romani lo scorso luglio dai colleghi di Sassari. Tutto inizia in Sardegna, quando il magistrato Giovanni Porcheddu indaga sui presunti abusi di alcuni militari dell' Arma della compagnia di Bonorva (Sassari), allargando l' inchiesta sugli ufficiali del comando provinciale sassarese e il sindacato del Cocer.

     

    colonnello Giovanni Adamo colonnello Giovanni Adamo

    La delega delle indagini fu affidata al colonnello Giovanni Adamo, comandante di Sassari. Si scoprirono in seguito pressioni su Adamo per impedirgli "l'esercizio dei poteri del comando", fino al trasferimento del comandante e di altri due ufficiali. A "tramare" contro Adamo, oltre a Del Sette, sarebbero stati i generali Paolo Nardone e Antonio Bacile, i colonnelli Domenico Savino e Salvatore Cagnazzo, il tenente colonnello Giuseppe Urpi, il maggiore Giovanni Bartolacci, il capitano Antonio Ruiu, il maresciallo maggiore Francesco Testoni e l' appuntato e delegato Cocer-Cobar Giovanni Pitzianti.

     

    Agli atti è citata la conversazione tra Del Sette e Nardone, che discutono di una microspia trovata nell' auto di Pitzianti, forse messa a seguito dell' indagine di Adamo: "Da dove viene, da Sassari?", domanda Del Sette. "Sembrerebbe di sì", risponde Nardone. "Ma quello è proprio andato di cervello", replica Del Sette, riferendosi probabilmente ad Adamo. "Se devo dire la mia signor generale, sì!", è la risposta di Nardone. Alla Procura militare c'è un secondo fascicolo su Del Sette.

    MATTEO RENZI E TULLIO DEL SETTE MATTEO RENZI E TULLIO DEL SETTE

     

    Qui l' accusa è divulgazione di notizie segrete o riservate. La vicenda si riferisce all' incontro a Roma tra il generale e il colonnello Adamo nel maggio 2016, chiamato ad esporre lo stato delle indagini di Sassari. Al termine della riunione, Del Sette avrebbe rivelato le notizie coperte dal segreto all' appuntato Pitzianti, indagato per lo stesso reato. I numerosi stralci della Procura sarda sono stati inviati anche a quella di Roma per rivelazione di segreto d' ufficio e per due diversi episodi di abuso.

    luca lotti esce dal tribunale di roma dopo l'udienza preliminare sul caso consip 2 luca lotti esce dal tribunale di roma dopo l'udienza preliminare sul caso consip 2

     

    Il generale Del Sette è già imputato in due diversi processi. Nel primo dovrà rispondere di abuso d' ufficio, insieme al generale Antonio Bacile, ex comandante regionale della Sardegna, e al sindacalista Pitzianti, per i trasferimenti del colonnello Adamo, del capitano Francesco Giola e del luogotenente Antonello Dore, a capo rispettivamente della compagnia e del nucleo operativo di Bonorva. Gli atti erano stati trasmessi dalla Sardegna e la Procura di Roma aveva chiesto l' archiviazione nell' ottobre 2017. Il gip Clementina Forleo aveva però ordinato l' imputazione coatta, con il conseguente rinvio a giudizio disposto dal gup Andrea Fanilli.

     

    tullio del sette comandante generale dei carabinieri tullio del sette comandante generale dei carabinieri

    Nel secondo caso, il generale è imputato per favoreggiamento (con l'ex ministro Luca Lotti) e rivelazione di segreto d' ufficio nel processo Consip. Avrebbe rivelato a Luigi Ferrara, all' epoca presidente Consip, l' indagine sull' imprenditore Alfredo Romeo, invitandolo a essere cauto nelle comunicazioni. I vertici Consip bonificarono gli uffici dalle microspie piazzate dai carabinieri del Noe.

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