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    INFLUENCER, E’ TUTTO ORO QUELLO CHE LUCCICA? DA CHIARA FERRAGNI A KHABY LAME FINO A GIANLUCA VACCHI, NUMERI, ALGORITMI E GUADAGNI DI UN MERCATO CHE NEL 2022 HA RAGGIUNTO I 308 MILIONI DI EURO – SONO 350MILA I PROFESSIONISTI IN QUESTO SETTORE PIENO DI INCOGNITE: LA VERA FONTE DI GUADAGNO SONO LE COLLABORAZIONI CON LE GRANDI AZIENDE. TUTTAVIA, TROPPE PUBBLICITÀ POTREBBERO IRRITARE LA COMMUNITY DEGLI INFLUENCER: SEMBRA INFATTI CHE…


     
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    Sofia Li Crasti per lastampa.it - Estratti

     

     

    chiara ferragni si traveste da sharon stone per halloween chiara ferragni si traveste da sharon stone per halloween

    (...) Il mercato degli influencer in Italia è in crescita costante: nel 2022 ha raggiunto i 308 milioni di euro, e si stima che nel nostro paese siano circa 350.000 i professionisti in questo settore. Non solo content creator, però, ma anche tutte le figure di collaboratori, videomaker, consulenti che vi ruotano intorno, circa 150.000: parliamo di agenzie di talent scouting, social media manager, membri dei diversi staff coinvolti, e le percentuali continuano a crescere, per un volume d’affari di circa 280 milioni di euro.

     

    Tra i più ricchi influencer italiani, Chiara Ferragni, alla quale si deve la creazione di una vera e propria professione a sé, quella dell’imprenditrice digitale: per un singolo post può guadagnare fino a 72.000 euro circa. In seconda posizione, il Tiktoker più seguito del mondo, Khaby Lame, attorno ai 70.000 euro per post. Terzo in classifica Gianluca Vacchi, che arriva a guadagnare 69.500 euro per un post.

    khaby lame khaby lame

     

    Il rapper Fedez, marito di Chiara Ferragni, con 14 milioni di followers su Instagram raggiunge i 43.600 euro: merito della coppia l’ideazione di quello che si classifica quasi come un vero e proprio brand, quello dei Ferragnez, specializzato nella produzione di contenuti inerenti alla loro vita privata, che di privato mantiene poco o nulla. Entra poi in classifica Mariano Di Vaio, influencer e fashion blogger che per un post guadagna fino a 20 mila euro circa, e Giulia De Lellis, che con 5 milioni di follower per un post sponsorizzato arriva a ottenere anche 16mila euro.

     

     

    Considerate queste cifre, allora, dove sta l’inganno? Anche se i numeri parlano di un settore in crescita, i guadagni sono in realtà estremamente variabili: molto dipende dal canale utilizzato, dal format, dal tempismo e dalla capacità di intercettare e anzi anticipare le tendenze, per arrivare a un grande pubblico.

     

    fedez chiara ferragni fedez chiara ferragni

    I fattori principali che incidono sui compensi sono il numero di follower, l’engagement rate (ossia, la capacità effettiva di raggiungere e coinvolgere un certo numero di persone) e il tasso di conversione, cioè la percentuale delle persone che interagiscono con i contenuti rispetto al numero totale di visite sulla pagina.

     

    A questi si aggiungono la qualità dei contenuti e il settore in cui si opera, oltre al grado di autorevolezza presso il pubblico e il canale su cui si lavora. Considerando la variabilità di questi fattori, in generale un influencer, con un numero di follower che supera i 300.000, può arrivare ad incassare anche 20.000 euro a post su Instagram, 30.000 euro su YouTube e fino a 7000 su TikTok. Facebook, invece, perde terreno, con compensi nettamente più bassi, dato che un mega influencer raggiunge un massimo di 3000 euro a post.

     

    (...)

     

    gianluca vacchi gianluca vacchi

    La vera fonte di guadagno, nel complesso, sembrano essere gli adv: ossia, le collaborazioni con le grandi aziende, che si avvalgono della capacità degli influencer di orientare le abitudini dei consumatori. E tuttavia, paradossalmente, troppi advertisement potrebbero irritare la community degli influencer in questione: sembra infatti che il popolo dei social sia particolarmente suscettibile di fronte alla pubblicità, la quale sembra minare l’illusione di veridicità e immediatezza dei social, compromettendo la fiducia della community, ancor più se il prodotto oggetto di sponsorizzazione non dovesse soddisfare le attese del pubblico.

     

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    Nel complesso, dunque, l’industria digitale sembra regolata da delicati equilibri difficili da controllare e da regole precise che gli influencer sono severamente tenuti a rispettare, pena l’esclusione dall’Olimpo dei social, in una situazione di perenne precariato troppo legata ai capricci della community e ai meccanismi di funzionamento dei vari social network.

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