Lorenzo De Cicco per il Messaggero
SCRITTA FUORI DAL LICEO SENECA DI ROMA
«Ingresso giudei». E sotto una stella di David disegnata con l’inchiostro nero. La scritta la trovano sull’asfalto sgretolato di via Fulvio Maroi gli studenti del liceo Seneca. È un colpo allo stomaco, che fa venire subito alla mente gli anni bui delle leggi razziali e delle campagne più becere del fascismo degli anni Trenta e Quaranta. Il rigurgito antisemita riaffiora davanti al cancello di una scuola di Roma Nord, in una stradina in salita tra via Baldo degli Ubaldi e via Boccea.
Questo condensato di razzismo formato spray è già lì alle otto del mattino, prima che suoni la campanella, quando i primi gruppetti di studenti già cominciano ad accalcarsi davanti all’ingresso di una delle tre sedi del liceo Lucio Anneo Seneca, quella dove si insegnano il Greco e il Latino, con circa 150 iscritti. «Ma non è stato uno di noi», sono sicuri i ragazzi, quando quelle parole cariche d’intolleranza sono già sulla bocca di tutti.
LICEO SENECA ROMA
«È stato un esterno, ne siamo certi», ripetono tutti. «Questa è una scuola dove il razzismo non ha mai avuto cittadinanza», dicono anche gli insegnanti, spaventati dall’idea che certi concetti possano circolare tra i ragazzi a cui ogni giorno cercano di trasmettere tutt’altri valori. Ovviamente è già scattata la denuncia alle forze dell’ordine, probabile che la scritta sia stata realizzata tra sabato e domenica notte, quando l’istituto è rimasto chiuso e senza lezioni. Un blitz di un gruppo organizzato di neo-fascisti o la smargiassata di una banda di spacconi, magari inconsapevoli di quello che la frase riesce ad evocare? Le indagini sono in corso. Ieri qualcuno ha provato a ripulire l’asfalto con l’acido,ma non è bastato.
carabinieri
«Ci abbiamo messo sopra qualche ago di pino, per evitare che si leggesse ancora», raccontano alcuni alunni, quelli che lì accanto, intanto, hanno appeso un cartello di segno opposto. C’è scritto: «Contro ogni forma di razzismo». Racconta Ludovica Bianchi, 19 anni tra una manciata di giorni, uno dei promotori della reazione: «Quando questa mattina abbiamo trovato la scritta davanti alla scuola siamo rimasti tutti basiti per la viltà di queste persone. Abbiamo sentito il bisogno di fare qualcosa. Un cartellone contro il razzismo è importante, ma sappiamo che il gesto non basta. Ma non possiamo restare indifferenti davanti all’odio».