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WEINSTEIN, NUOVO PROCESSO AL VIA NELL'AULA DI O.J.
(di Alessandra Baldini) (ANSA) - "Uso' il suo potere come re di Hollywood per aggredire sessualmente donne a Los Angeles e Beverly Hills": questa la tesi centrale con cui la procura della citta' del cinema spera di portare Harvey Weinstein in carcere per il resto dei suoi giorni. Sono cinque anni da quando le prime accuse contro Weinstein sono venute a galla, due da quando e' stato condannato per la prima volta a New York per molestie e stupri.
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Il processo contro l'ex produttore entra oggi nel vivo e la difesa spera che il luogo sia di buon auspicio: l'aula dove si svolge il procedimento e' la stessa dove fu prosciolto O.J. Simpson. Quello di Los Angeles doveva essere un processo in gran parte simbolico: due anni fa Weinstein e' stato condannato a New York a 23 anni di carcere.
Harvey Weinstein con un deambulatore al processo
La posta in gioco e' cambiata dopo che in agosto l'ex boss di Miramax ha ottenuto luce verde per il ricorso in appello sulla prima condanna: se Weinstein dovesse vincere a New York, sara' il verdetto di Los Angeles a determinare se tornera' un uomo libero. Le militanti del movimento #MeToo sono dunque sulle spine: temono un bis della causa civile in cui Amber Heard non e' riuscita a convincere i giurati delle violenze domestiche a cui l'avrebbe assoggettata l'ex marito Johnny Depp.
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Kevin Spacey, del resto, solo pochi giorni fa, e' uscito indenne dalle accuse di aver molestato un altro attore, Anthony Rapp, quando entrambi erano esordienti semisconosciuti a Broadway. Spacey, come Weinstein, ha avuto la carriera rovinata dalle accuse. Ex demiurgo di Hollywood i cui film - da "Pulp Fiction" a "Shakespeare in Love" - spopolavano agli Oscar, Weinstein stavolta deve rispondere di undici capi di imputazione tra cui stupro e sesso orale forzato.
Tra le sue cinque accusatrici una e' Jennifer Siebel Newsom, una documentarista e la moglie del governatore della California Gavin Newsom, con cui il produttore sosterra' di aver avuto un rapporto consensuale. Un'altra, protetta dall'anonimato, e' una ex modella e attrice italiana che Weinstein avrebbe molestato nel febbraio 2013 durante il Festival Los Angeles-Italia dopo essersi introdotto a forza nella sua stanza d'albergo.
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Sul suo racconto la procura di Los Angeles ha gia' ascoltato l'organizzatore della rassegna, il giornalista Pascal Vicedomini. Il processo dovrebbe durare due mesi. Un'ottantina i testimoni finora ammessi dalla giudice Lisa Lench: tra questi l'attore Mel Gibson, coinvolto perche' avrebbe ascoltato dalla sua massaggiatrice (una delle accusatrici anonime) il racconto delle molestie subite dall'ex produttore.
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Anche la giuria e' protetta dall'anonimato: tra i nove uomini e le tre donne uno ha espresso perplessita' per l'assenza di prove del Dna tra quelle portate dalla procura; un'altra ha mostrato riserve sul movimento #MeToo: "Credo alle donne - ha detto prima di essere scelta - ma non necessariamente a tutte".
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WEINSTEIN, PROCURA LEGGE DA DICHIARAZIONI DELLE ACCUSATRICI
(ANSA) - Il sostituto procuratore di Los Angeles Paul Thompson ha usato citazioni crude dalle deposizioni di alcune accusatrici di Harvey Weinstein per lanciare il nuovo attacco giudiziario all'ex re di Hollywood. "Sentirete la voce di otto donne che sono state aggredite da Harvey Weinstein a Los Angeles. Quattro della nostra citta' e le altre venute da fuori. Tutte che si sono fatte avanti indipendentemente", ha detto, mentre l'accusato ascoltava seduto in aula.
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L'argomentazione di Thompson ha aperto il processo all'ex boss di Miramax. Weinstein deve rispondere a undici capi di imputazione e rischia fino a 140 anni di prigione: "E' grosso, e' grande, e' sovrappeso. E' dominante. Aveva tanto potere nell'industria del cinema. Avevo paura del suo lato oscuro. Era il re", sono alcune delle dichiarazioni lette in aula dal procuratore.