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Margherita De Bac per il “Corriere della Sera”
Finalmente una notizia positiva dall'Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) dopo tanti comunicati tragici. Siamo vicini alla fine della pandemia, non siamo mai stati tanto prossimi a chiuderla qui. Il numero dei morti settimanali è sceso al minimo da marzo 2020, quando tutto cominciò. «Il termine è a portata di mano», afferma il direttore dell'agenzia, Tedros Ghebreyesus. Ne stiamo per uscire, dunque, nei Paesi occidentali prima che nel resto del mondo, sebbene al prezzo di milioni di morti e ripercussioni gravissime sul piano dello stato socio economico della popolazione.
Lo strumento vincente sono stati i vaccini, il primo pronto a fine 2020, a tempo di record. Da allora il virus è cambiato costringendo i ricercatori a mettere a punto composti aggiornati. L'ultimo è stato ratificato ieri dall'agenzia italiano del farmaco (Aifa). Un altro bivalente, contenente il ceppo originale nato a Wuhan in Cina - presumibilmente verso la fine del 2019 - e quello oggi più diffuso, il BA. 4-5 sottovarianti di Omicron. Il nuovo vaccino, prodotto da Pfizer-Biontech, segue di pochi giorni quello approvato la scorsa settimana, a base del Wuhan e BA1.
Ambedue sono raccomandati come richiamo a over 60, operatori sanitari, operatori e residenti di residenze sanitarie assistite, e soggetti fragili (con malattie croniche o in chemioterapia, ad esempio). Chiunque però può richiederli anche se di età inferiore e in assenza di questi requisiti.
Si rischia di essere confusi al momento di scegliere se fare il richiamo (primo o secondo, noti come terza e quarta dose) e con quale vaccino, in vista dell'autunno «quando si prevede una nuova ondata», è previdente il ministro della Salute, Roberto Speranza.
La risposta è contenuta nel parere di Aifa che spiega come «al momento non ci sono elementi per esprimere un giudizio preferenziale. Tutti i bivalenti aumentano la protezione ottimale contro il Covid-19. Anche il BA.1 si è mostrato capace di indurre una risposta superiore contro la variante BA.5».
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