CLAUDIA OSMETTI per Libero Quotidiano
gualtieri
Nove. Mica uno, nove. Quando Roberto Gualtieri, il neo sindaco di Roma in quota Pd, quando si è candidato a guidare il Campidoglio scrisse nel suo programma qualcosa come nove idee (tutte imprescindibili) per rinnovare la mobilità capitolina che, diciamocelo, non è la prima cosa a cui uno pensa se deve mettere in fila le bellezze romane.
Però Gualtieri si è scordato di un punto, in quell'occasione, del decimo: che i treni, per far funzionare le metropolitane, ci devono essere. Roma, ieri mattina, poco dopo le sette, cioè orario di punta, quando gli impiegati iniziano a uscire di casa per raggiungere l'ufficio e gli studenti si avviano a scuola: la Linea B è fuori uso. Va a singhiozzo, quando va. C'è solo l'altoparlante che ripete quel messaggio, tocca riascoltarlo per esserne sicuri: ci sono ritardi (sai che novità) a causa «dell'esiguo numero dei treni».
Ai tornelli s' intensifica il via vai: chi prende il cellulare e comincia a controllare compulsivamente Twitter, per vedere se ci sono novità; chi si guarda attorno smarrito; chi manco ci riesce, a entrare nella stazione, perché lo fermano prima. No-signore-mi- spiace-prenda-il-bus-alternativo. Tocca organizzarsi. Taxi, mezzi di superficie, i più fortunati se la fanno a piedi. La metro di Roma si ritrova senza metro. Sembra una barzelletta. D'accordo, dicono gli addetti ai lavori, è che i vagoni sono in manutenzione. Non sono spariti. Li stanno controllando. Sacrosanto.
METRO LINEA B
Ma è sacrosanta anche una certa irritazione: non ci si poteva pensare prima? Non ci si poteva organizzare? Com' è che in una città, una capitale europea, nel 2022, una mattina capita di svegliarsi e di non trovare la metropolitana perché i treni son tutti (o quasi) in officina?
Sor Gualtieri, d'avvero, ma le sembra normale? Sì, va bene, non appena si è accorta della frittata l'Atac (l'Azienda del trasporto pubblico locale di Roma) ci ha provato, a rimettere assieme le uova: ha attivato il servizio bus di navetta per le tratte interrotte, con le linee 38, 63, 80, 83, 235, 338, 339, 349 e 351. Va bene. Ci mancherebbe il contrario. Però il disagio si è prolungato per tutto il giorno. «Tra le stazioni di Ionio e Bologna è ancora attivo il servizio sostitutivo», cinguettava ieri sera prima delle 19 l'account social di InfoAtac.
METRO LINEA B ROMA 3
Dalle sette alle sette, insomma. «Cos' altro dovremmo sopportare? - si chiede Marco, non si sa quando arriverà un treno. In un Paese normale sarebbero saltate le teste». «Mattina e sera, ma che razza di servizio è con questi disagi quotidiani?», rimbotta Monica. «Io benedico l'acquisto del ciclomotore elettrico che ho fatto due anni fa: viaggio da solo, salto il traffico e non dipendo più dalle paturnie dell'Atac», chiosa Maurizio. È che va così, non c'è pace per i pendolari romani. E dire che manco un giorno prima, Eugenio Patanè, che dalle parti dell'Altare della patria fa l'assessore alla Mobilità e in tasca ha una tessera del Partito Democratico come Gualtieri, s' è pure lasciato sfuggire un sibillino: sui trasporti pubblici «Roma non ha nulla da imparare da Milano perchè è una città diversa».
METRO LINEA B ROMA
Poi, per carità, anche la Madonnina ha i suoi disservizi, non è una questione che debba ridursi a mero campanilismo regionale. Al contrario. È una questione che, soltanto la settimana scorsa, entrambe le linee, la A e la B, del metrò romano hanno subito interruzioni per almeno un giorno intero. È anche una questione che da aprile, e per tre mesi filati, quegli stessi treni della linea B termineranno il servizio anticipato alle 21 e che, da giugno, faranno uguale anche i convogli della linea A, 'sta volta per diciotto mesi (che sono un anno e mezzo, a scanso di equivoci).
EUGENIO PATANE 19
È poi una questione che i pendolari della capitale, unicamente nel 2021, hanno perso due mesi e mezzo del loro tempo fermi a un passo dai binari ad aspettare il treno che non arrivava mai. Ed è una questione che a inizio febbraio, quindi meno di un mese fa, la metro B (ancora lei) si è bloccata per ore e per tre giorni di seguito, con una frequenza di corse ogni 40 minuti che assomigliava più ai tabelloni di una rete regionale che di una cittadina e lasciando a piedi migliaia di persone. Alla faccia dei nove obiettivi di Gualtieri.
EUGENIO PATANE 16