Estratto dell'articolo di Paolo Mastrolilli per “la Repubblica”
LE TRUPPE AMERICANE NEI PAESI EUROPEI DELLA NATO
Il paradosso dell'invasione russa in Ucraina, che mette in discussione l'acume di Putin, è questo: in teoria, l'operazione aveva lo scopo dichiarato di respingere la Nato sui confini del 1997, quando aveva cominciato l'espansione verso Est; nella pratica, non solo ha resuscitato e ricompattato l'Alleanza, ma sta anche convincendo gli Usa ad aumentare le truppe stanziate sul Vecchio continente, e gli alleati a spendere di più per la difesa.
SOLDATI NATO
Basti un numero per tutti: i soldati americani schierati in Europa sono saliti alla soglia di 100.000 uomini, che non raggiungevano dal 2005, quando era in corso la "guerra al terrorismo" scatenata dopo l'11 settembre.
Con la differenza che stavolta non ci sono spaccature, tutti sono uniti nella determinazione a respingere Putin, e già si considera di rendere permanente il cambiamento della postura.
vladimir putin joe biden ginevra
La presenza delle forze armate Usa nel Vecchio continente, come ha sottolineato "Stars and Stripes" in una recente analisi, ha sempre fluttuato in base alle necessità. Nel 1945, alla fine della Seconda guerra mondiale, si è toccato il massimo di oltre tre milioni di uomini, ma nel 1948 erano già scesi a 128.309.
Poi era cominciata la Guerra fredda, e nel 1957 erano risaliti a 450.000, restando grosso modo sullo stesso livello per trent' anni. Nel 1987 erano calati a 350.000 soldati, ma dopo il crollo dell'Urss nel 1991 era iniziato il lungo declino.
putin biden
Tra il 2001 e il 2005 c'era stata un'inversione della tendenza, risalendo a 101.000 militari, perché le basi europee erano coinvolte nelle operazioni in Afghanistan, Iraq, e altri fronti della lotta al terrorismo.
Col progressivo ritiro però era ripreso il calo, a parte i 7.000 uomini inviati a rotazione in Europa orientale nel 2014, per rispondere flebilmente all'annessione russa della Crimea.
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