Giacomo Galeazzi per www.lastampa.it
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Sono 35mila, secondo le stime della polizia belga, i manifestanti no vax scesi in piazza a Bruxelles per contestare le misure introdotte per contenere la diffusione del coronavirus. Intitolata ''Insieme per la libertà'', la manifestazione ha contestato in particolar modo l'introduzione del Green Pass come mezzo obbligatorio per accedere a bar, ristoranti e ad altri luoghi aperti al pubblico.
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Iniziata pacificamente, la protesta è stata poi dispersa dagli agenti con l'uso di gas lacrimogeni e cannoni ad acqua dopo azioni violente da parte dei manifestanti. Alcuni erano incappucciati e sventolavano bandiere nazionaliste fiamminghe. Gli scontri con la polizia antisommossa hanno avuto luogo vicino alle istituzioni Ue e al distretto governativo.
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Molte delle 35.000 persone presenti al raduno avevano già abbandonato il corteo quando la manifestazione è diventata violenta. Diverse centinaia di persone hanno iniziato a colpire la polizia, a distruggere automobili e ad incendiare i cassonetti della spazzatura.
Gli agenti hanno risposto con gas lacrimogeni e idranti. «Ci sono feriti ma non possiamo ancora dire quanti», ha detto il portavoce della polizia Ilse Vande Keere. Non è ancora chiaro il numero preciso degli arrestati.
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Francia: «Ondata alla velocità della luce»
Procede alla «velocità della luce» la nuova ondata della pandemia da coronavirus in Francia. Lo ha dichiarato il portavoce del governo francese Gabriel Attal, parlando di «aumento a un ritmo allarmante» dei contagi.
Secondo le autorità sanitarie la media di sette giorni dei nuovi casi in Francia ha raggiunto ieri i 17.153, rispetto ai 9.458 di una settimana prima, con un aumento dell'81%. L'ultimo aumento di sette giorni è tre volte l'aumento medio dei casi registrati nelle tre settimane precedenti, con un'accelerazione esponenziale dei contagi.
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«C'è un aumento molto forte dei contagi, ma sappiamo anche che in Francia abbiamo una copertura vaccinale molto ampia - ha affermato Attal - Sembra che siamo più avanti dei nostri vicini per quanto riguarda i booster».
Il portavoce del governo di Parigi ha anche sottolineato come «l'introduzione da parte della Francia di un lasciapassare sanitario in estate prima di altri paesi abbia contribuito a tenere sotto controllo il Covid».
L’allarme dell’Oms
L'aumento dei contagi è «legato alla stagione invernale e alla bassa copertura vaccinale». Il Covid è tornato ad essere «la prima causa di morte nell’Ue», avverte l’Organizzazione mondiale della sanità che chiede ai governi «misure urgenti per arginare i contagi».
ROBERTO SPERANZA HANS KLUGE
Intanto il Regno Unito inserisce la terza dose nel passaporto vaccinale e chiude all’ipotesi di obbligo vaccinale. La Gran Bretagna ha puntato tutto sull'immunizzazione di massa con il booster, evitando di reintrodurre misure restrittive anche dopo i picchi di contagi delle scorse settimane. E continua a non essere obbligatorio l'uso della mascherina anche nei locali al chiuso.
L’illogico rifiuto del vaccino si traduce in una tragica escalation di ospedalizzazioni e decessi. Altre 500 mila persone rischiano di «morire per Covid-19 in Europa entro marzo se le autorità non adotteranno misure urgenti per arginare i contagi».
hans kluge
A lanciare l’allarme è il direttore per l'Europa dell'Organizzazione Mondiale per la Sanità (Oms), Hans Kluge. «Il Covid-19 è tornato la prima causa di mortalità nella nostra regione - afferma Kluge -. Sappiamo cosa deve essere fatto».
Cause
Kluge ha spiegato alla Bbc che l'aumento dei contagi è legato alla stagione invernale e alla bassa copertura vaccinale. Secondo il responsabile dell'Oms per l'Europa, in mancanza di alternative dovrebbe essere imposto l'obbligo vaccinale.
Il monito di Kluge arriva alla vigilia di una settimana che vede il ritorno delle restrizioni in alcune parti d'Europa. L'Austria, che ha il tasso di immunizzazione più basso dell'Europa occidentale, da domani imporrà di nuovo il confinamento e ha annunciato l'obbligo vaccinale da febbraio, dopo aver varato in un primo momento restrizioni limitate ai non vaccinati.
Vaccino Covid
Lockdown e restrizioni
Un lockdown parziale è già in vigore nei Paesi Bassi, dove l'introduzione di un pass è stata accolta con violenti disordini a Rotterdam e a L'Aia. Misure restrittive entreranno in vigore da domani anche in Repubblica Ceca e Slovacchia.
E' poi attesa con attenzione la conferenza stampa di venerdì prossimo del ministro della Salute tedesco, Jens Spahn, che potrebbe annunciare una stretta dopo l'esplosione dei contagi in Germania. Spahn ha definito «emergenza nazionale» il forte aumento dei contagi e non ha escluso un nuovo lockdown nazionale. I tradizionali mercatini di Natale sono giù stati cancellati in Baviera, che ha uno dei tassi di immunizzazione più bassi della federazione.