Sonia Montrella per www.agichina24.it
La Cina tinge di rosa lo spazio: Pechino ha annunciato lunedì che una squadra di astronauti, tra cui alcune donne, si sta addestrando per la prima missione di docking manuale mai tentata dalla Repubblica Popolare.
Secondo l'agenzia di stampa Xinhua e il Quotidiano del Popolo, megafono del PCC, tra giugno e agosto una squadra composta da tre astronauti decollerà a bordo dello shuttle Shenzhou IX per effettuare l'operazione di docking con il modulo Tiangong-1, attualmente in orbita attorno alla Terra, e portare a termine una serie di esperimenti scientifici a bordo della stazione. "I tre astronauti verranno scelti all'ultimo momento" ha dichiarato Niu Hongguang, tra i responsabili del programma spaziale cinese, senza tuttavia specificare il numero delle donne che sta partecipando alla fase di addestramento.
La Cina ha mandato il suo primo astronauta, Yang Liwei, nello spazio nel 2003, ma le numerose missioni condotte in quasi nove anni sono sempre state composte da soli uomini. Eppure secondo il South China Morning Post e il Beijing Youth Daily, il pollice in su della Commissione Militare Centrale per l'introduzione di quote rosa nelle navicelle spaziali risale a quasi otto anni fa, quando Gu Xiulian, presidente di All China Women Federation, avanzò la proposta. "L'idea è stata accolta dai leader della Commissione che hanno ordinato all'Esercito di Liberazione popolare di lavorare subito al progetto" riferì la signora Gu a capo dell'organo per la tutela dei diritti delle donne, che fa capo al governo centrale.
Le voci di un imminente sbarco delle donne nello spazio si sono intensificate lo scorso anno, così come la curiosità intorno agli astronauti ‘arruolati' dal Gigante asiatico. In particolare a marzo del 2011 l'agenzia France Press fece sapere che dalle basi sarebbero stati lanciati in orbita degli "esseri super-umani" che per essere scelti sembravano dover rispondere a un unico criterio: avvicinarsi il più possibile alla perfezione. Aboliti i nasi gocciolanti, le gole infiammate e i disturbi alimentari. Scartati i candidati con cicatrici, carie e persino quelli con un forte accento regionale.
Squalificati gli aspiranti astronauti che emanano cattivi odori, che russano e con respiro affannato. Tuttavia, forse, a sorprendere di più - almeno a una prima occhiata - sono gli unici due requisiti richiesti alle candidate che, per poter viaggiare in orbita, devono essere necessariamente mogli e mamme. Il perché è presto detto: la missione potrebbe compromettere la fertilità delle donne. "Sebbene le prove siano ancora poche, è opportuno usare la massima cautela" ha dichiarato Xu Xianrong, direttore del Centro di medicina aerospaziale dell'Esercito di Liberazione Popolare.
Insomma, per entrare nel Palazzo del Cielo - questo il nome del modulo Tiangong - bisogna avere una carta d'identità quasi soprannaturale. La missione della Shenzhou IX rappresenta l'ultima fase del programma con il quale la Cina intende dotarsi entro il 2020 di una stazione spaziale permanente per alcuni mesi. Tuttavia, il docking - spiegano gli esperti - è un procedimento estremamente complesso in quanto i due veicoli, che viaggiano a 28mila Km/h, devono avvicinarsi in modo progressivo evitando quell'urto che li distruggerebbe. La Cina ne ha realizzati due tra ottobre e novembre, mentre americani e russi diedero il primo "bacio spaziale", come viene chiamato in gergo, negli anni '60.
Intanto Tiangong I è già stato presentato come la pietra miliare della conquista cinese dello spazio. I numeri sono ancora troppo bassi: il laboratorio spaziale misurerebbe appena 60 tonnellate contro le 400 della piattaforma spaziale internazionale realizzata da Stati Uniti, Russia, Europa, Canada e Giappone. Ma per il Dragone l'importante è essere presente. Almeno per il momento.