Enrico Franceschini per “la Repubblica”
A cosa stavate pensando un attimo prima di leggere questo articolo? E a cosa penserete un attimo dopo averlo terminato? Grazie alla titolazione e alle immagini che lo illustrano, non serve un indovino per dire che era e sarà probabilmente il sesso a occupare le meningi dei lettori.
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L’opinione dominante, tuttavia, è che non c’è bisogno di sollecitazioni esterne: secondo un diffuso luogo comune l’uomo, inteso come maschio perlomeno, pensa al sesso ogni sette secondi. Un modo per dire che, anche se di secondi tra un pensiero sessuale e l’altro dovessero passarne di più, ci pensa decisamente tanto. Ma è
proprio così?
Due indagini scientifiche citate recentemente dalla Bbc sollevano qualche dubbio in proposito. L’emittente britannica è partita provando a verificare quanto possa esserci di vero nello stereotipo di un pensiero sul sesso ogni sette secondi. In un’ora farebbe 514 pensieri sessuali.
Calcolando il tempo in cui si resta mediamente svegli (i pensieri notturni, dunque inconsci, non valgono), equivarrebbe a 7200 pensieri di sesso al giorno: probabilmente un po’ troppo, perfino per un dongiovanni o un maniaco sessuale. Come tutti i luoghi comuni, dunque, l’idea che pensiamo al sesso di continuo è falsa, o meglio è un’approssimazione. C’è allora una maniera scientifica di scoprire quanto spesso ci pensiamo, possibilmente includendo anche le donne?
La professoressa Terry Fischer e la sua squadra di ricercatori della Ohio University hanno dato a 283 studenti universitari americani (categoria che si presume abbia frequentemente pensieri del genere) dei contatori su cui registrare ogni pensiero di natura sessuale nel corso di una giornata. È risultato che i maschi ci pensano 19 volte al giorno, le femmine 10 volte. Alcuni dei volontari, nonostante la giovane età, hanno confessato di pensare al sesso soltanto una volta al dì.
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Uno sostiene di averci pensato 388 volte, che è già un bel record: non un pensiero sessuale ogni sette secondi, ma comunque uno ogni due minuti. Un esperimento condotto dal professor Wilhelm Hoffman dell’università di Chicago ha usato un metodo diverso, chiedendo sette volte al giorno a un gruppo di adulti tedeschi di registrare a cosa stessero pensando.
È venuto fuori che, fra uomini o donne, la media di pensieri sessuali era di uno al giorno. Entrambi i test sono limitati da quello che in campo scientifico viene chiamato il “problema dell’orso bianco” (o dell’elefante): se ti dicono di pensare a una cosa, è difficile smettere di pensarci. Perciò è verosimile che i volontari dei due esperimenti pensino al sesso ancora meno spesso di quanto dicano, quando non partecipano a esperimenti per sapere quante volte pensiamo al sesso. Un altro limite è la nazionalità dei partecipanti: qualcuno potrebbe maliziosamente sostenere che, se l’esperimento venisse fatto con volontari italiani (o francesi), darebbe risultati diversi rispetto agli americani e ai tedeschi.
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Ma il dato forse più interessante è che nei due test veniva chiesto ai partecipanti di contare anche pensieri d’altro genere: e in entrambi i casi è risultato che nel corso della giornata uomini e donne pensano molto di più ad altre cose, come il cibo, il sonno, lo studio o il lavoro, le preoccupazioni domestiche, che al sesso. Pensarci ogni sette secondi, insomma, è un’esagerazione bella e buona. Tranne che appena finito di leggere articoli come questo, s’intende.