Dargen D'Amico "se non proteggi i bambini niente funzionerà" poi inizia a parlare d'immigrazione...
— Sirio (@siriomerenda) February 12, 2024
Mara Venier nervosa esce poi rientra e censura "siamo qui per la musica" e ai giornalisti "non mettetemi in imbarazzo"...
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Estratto dell'articolo di Aldo Cazzullo per www.corriere.it
MARA VENIER MEME
Mara Venier, come sta?
«Male. Soffro molto, perché mai in vita mia ho censurato qualcuno, né sono mai stata accusata di censura».
Lei ha interrotto Dargen D’Amico mentre parlava dei migranti.
«Perché eravamo in ritardo, molti artisti dovevano ancora cantare, e quattro di loro non sono riusciti a farlo, infatti torneranno da me domenica. Si figuri se ho paura ad affrontare il tema dei migranti. L’ho fatto molte volte. Ora ho invitato Dargen D’Amico in trasmissione domenica prossima, spero che venga».
MARA VENIER GHALI
Poi lei ha letto un comunicato di Roberto Sergio, in cui si ricordava l’aggressione subita da Israele il 7 ottobre, ma non le vittime civili di Gaza, aggiungendo: «Siamo tutti d’accordo».
«Senta, io sono una conduttrice Rai. Se l’amministratore delegato della Rai mi chiede di leggere un comunicato, io lo faccio. Quanto al contenuto, forse qualcuno non è d’accordo con la condanna del massacro del 7 ottobre? Certo, è doveroso ricordare anche le vittime innocenti di Gaza».
MARA VENIER DARGEN DAMICO
Ma lei come la pensa sulla questione?
«Guardi, a Roma io vivo nel ghetto. Conosco e sono vicina a molte persone della comunità ebraica. Il primo ruolo che ho avuto come attrice fu quello di Vanda, un’ebrea suicida dopo le leggi razziali, nel film con Alida Valli Diario di un italiano…».
Sì, come la pensa?
«Io piango per le mamme di Gaza che hanno perso i loro figli bambini, come piango per le donne ebree stuprate e prese in ostaggio. Piango per tutte le vittime civili. E se c’è qualcuno che al tema delle violenze sulle donne è sempre stata sensibile e ha sempre dato spazio, sono io. Vorrei che gli ostaggi fossero liberati. E vorrei che si fermassero i bombardamenti sui civili e si trovasse una soluzione politica. Mi riconosco nelle parole di Papa Francesco, nei suoi appelli alla pace».
MARA VENIER LEGGE IL COMUNICATO DI SCUSE DI ROBERTO SERGIO
La questione non è solo la guerra di Gaza, ma se gli artisti ne possano parlare nel contesto più seguito della tv italiana: il palco dell’Ariston, dove è andato in onda un festival dal 70% di share. Lei stessa domenica ha fatto il 40%.
«Certo che gli artisti devono essere liberi di esprimersi. Però anche quello che dicono può essere discusso. E tutte le opinioni dovrebbero essere rappresentate. Domenica da me Ghali ha potuto parlare in piena libertà, ha risposto alle critiche dell’ambasciatore di Israele, ha concluso il suo ragionamento senza che nessuno lo interrompesse».
dargen mara venier
Lei però in un fuorionda zittisce i giornalisti: non mettetemi in imbarazzo…
«Non ho zittito nessuno. L’imbarazzo non era per il tipo di domande, ma per i ritmi, il tempo che passava, gli artisti che stavano lì e dovevano cantare….».
Sicura?
«Sicura. Il disagio mio era per il tempo, non per le domande. È ovvio che una domanda sull’immigrazione richiede una riflessione ampia, una risposta complessa, che non si risolve in trenta secondi. […] mi dispiace aver interrotto Dargen, lo aspetto domenica da me».
Repubblica la definisce «vestale del melonismo».
«Ho pianto molto in questi giorni, ma questa definizione mi fa davvero sorridere. Se sono da trent’anni in tv, è perché non ho mai sposato una parte politica. […] Da donna, sono contenta che ci sia una donna presidente del Consiglio. Ma continuerò ad ascoltare tutte le voci».
MARA VENIER LEGGE IL COMUNICATO DI ROBERTO SERGIO A DOMENICA IN
Non c’è nella televisione pubblica un clima di conformismo, di censura?
«Io non lo avverto. E poi, ripeto, nulla di più estraneo a me e alla mia vita della censura. […] Accetto le critiche, nessuno è perfetto, tutti possiamo sbagliare; ma la censura, proprio no».
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