calenda renzi
“Io e Renzi possiamo coesistere. Abbiamo governato per molti anni. Solo che io non condivido, come ho detto molte volte, il modo di fare politica di Renzi. Non condivido che ci si allei alle ultime elezioni in 23 Comuni con il Movimento 5 Stelle e poi si dica ‘mai coi 5 Stelle’, non condivido che si possa fare politica con Cuffaro e Micciché in Sicilia, non penso che questa sia la mia politica.
CARLO CALENDA MATTEO RENZI
Poi massimo rispetto per quello che lui sta facendo con Toti, Brugnaro eccetera. Ma lo ripeto: quello è un progetto centrista. Io non sono interessato, noi non siamo interessati a un progetto centrista”.
matteo renzi e carlo calenda sul rooftop dell hotel bernini a roma
Lo ha detto il leader di Azione, Carlo Calenda, a Bologna per lanciare il congresso del partito che vede come candidato a segretario provinciale l’ex assessore comunale Marco Lombardo.
letta calenda
Calenda ha proseguito: “Dopo il pasticcio di Conte io non sono riuscito a sentire nessuno del Pd. Allora è inutile che si continui a parlare di campo largo, la verità è che oggi Letta parla più con la Meloni che con noi. Mi fa piacere per lui, lo trovo pure positivo, non ho preclusioni. Però se vuole fare un campo largo deve parlare. Perché il campo largo attraverso il pensiero non si riesce a fare”.
letta calenda
Il leader di Azione ha aggiunto: “Quello che dico a Letta è: per cortesia fatevi un’idea, non diciamo cose francamente poco credibili come ‘lo deciderà il Pd romano’, cerchiamo di non spaccarci un’altra volta perché il centrodestra sarà unito.
C’è la candidatura della ministra Bonetti che è di grande qualità, ci sono altri nomi del Pd che sono di grande qualità, noi abbiamo pronta la candidatura di una consigliera regionale, Valentina Grippo, per la quale stiamo raccogliendo le firme”.
CARLO CALENDA MEME
Per l’ex ministro allo Sviluppo economico, “a Roma in quel collegio noi abbiamo preso il 32%, hanno provato a candidare un Cinque Stelle: i Cinque stelle hanno preso il 5,3%. Quello che abbiamo detto a Letta è: discutiamone. Non abbiamo problemi. Non abbiamo neanche problemi di esprimerlo noi il candidato, purché sia qualcuno che rappresenti quel territorio, che non vada contro quello che hanno espresso gli elettori”.
Insomma per Calenda bisogna “decidere insieme, altrimenti questo procedimento di Roma centro e delle suppletive chiarisce una cosa: che non c’è nessun campo largo e che il Pd ha solo un punto di riferimento, una stella polare, che è il M5s”, senza considerare che “nelle ultime elezioni, tutti i voti delle liste 5 Stelle in Italia hanno preso meno della nostra lista a Roma, quindi è veramente un accanimento terapeutico”.