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    IO SO’ GIORGIA E VE TAGLIO! – MELONI COMMISSARIA I MINISTRI CHE FINORA HANNO IGNORATO L’ORDINE DI ATTUARE LA SPENDING REVIEW NEI LORO DICASTERI – L’OBIETTIVO È RACIMOLARE DUE MILIARDI DI EURO. E PER QUESTO SARANNO ASSUNTI DEI CONSULENTI PER RIDURRE I COSTI E POTARE I “RAMI SECCHI” MINISTERIALI. IL FUNZIONARIO CUSTODE DEI CONTI, BIAGIO MAZZOTTA, COORDINERÀ IL LAVORO TECNICO – OLTRE CHE RIMEDIARE RISORSE PER LA MANOVRA, LA DUCETTA VUOLE LANCIARE UN MESSAGGIO AI MERCATI E ALL’EUROPA…


     
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    Estratto dell’articolo di Alessandro Barbera per “La Stampa”

     

    GIORGIA MELONI GIORGIA MELONI

    La struttura esisteva già, istituita dal governo Draghi in virtù di uno degli impegni del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Gli obiettivi di risparmi, fissati. Erano stati messi a disposizione persino i soldi necessari a realizzarli, i tagli: fino a 75 milioni per assumere i consulenti. Mancava solo la volontà politica. E' arrivata fra le righe del comunicato dell'ultimo consiglio dei ministri sotto la pressione degli investitori, quelli che si chiedono come faccia il Paese con il terzo debito del mondo a spendere sempre più di quel che ottiene dalle tasse.

     

    giorgia meloni al festival delle regioni di torino 5 giorgia meloni al festival delle regioni di torino 5

    […] Giancarlo Giorgetti l'aveva annunciato qualche giorno fa con l'aria torva: «Se ai tagli non pensano i ministri, lo faremo noi». E così è stato. Nel 2024 avrebbero dovuto valere trecento milioni, sono saliti a due miliardi. Un obiettivo piuttosto ambizioso, quasi quanto quello di realizzare venti miliardi di privatizzazioni in un triennio.

     

    Sia come sia, stava scritto tutto nel Documento di economia e finanza della scorsa primavera. Il traguardo per il triennio era un miliardo e mezzo di risparmi (300 nel 2024, 500 nel 2025, 700 nel 2026), gran parte in carico al Tesoro (647 milioni), al ministero delle imprese (199), alla Difesa (193) e alle Infrastrutture (135).

     

    GIORGIA MELONI INTERVISTATA DA SKYTG24 GIORGIA MELONI INTERVISTATA DA SKYTG24

    Nel corso dell'estate la struttura tecnica di Giorgetti aveva scritto a ciascun ministro chiedendo una risposta entro il 10 settembre. Giorgetti ha richiamato i colleghi all'ordine una, due volte. Niente. Al dunque si giravano tutti dalla parte opposta. Alcuni, pochi giorni prima della scadenza, dichiaravano pubblicamente che avrebbero semmai chiesto di aumentarle le spese, perché il Paese lo chiede. Altri (la responsabile del Turismo Daniela Santanché su tutti) le spese nel frattempo le avevano aumentate senza chiedere il permesso, al punto da attirare l'attenzione della Corte dei Conti, tenuta per legge ad avere un funzionario responsabile in ciascun dicastero.

     

    IL RIGORE - VIGNETTA BY GIANNELLI IL RIGORE - VIGNETTA BY GIANNELLI

    Ebbene, per farla breve il 10 settembre si sono presentati con una proposta di risparmi in due: Antonio Tajani (Esteri), costretto dalla circostanza politica di essere il leader del partito che chiede privatizzazioni, e Francesco Lollobrigida (Agricoltura), vincolato dall'essere il ministro più prossimo alla premier.

     

    […] Spingere la voce «risparmi» a due miliardi non serve solo a trovare le risorse per finanziare la legge di Bilancio, ma soprattutto è un messaggio politico a chi fa i conti in tasca all'emittente Italia. La revisione della spesa così come le privatizzazioni sono da sempre le parole magiche da sfoderare al cospetto di chi chiede all'Italia un po' di rigore. Il problema è che fare sul serio è un'operazione lenta e complicata. La Gran Bretagna, forse l'unico Paese europeo ad averla realizzata e con successo, ha speso anni dietro a quell'impegno.

     

    IL FINANCIAL TIMES CONTRO LA NADEF BY GIORGIA MELONI IL FINANCIAL TIMES CONTRO LA NADEF BY GIORGIA MELONI

    Provate a immaginare cosa significhi prendere in mano la struttura di un ministero con centinaia o migliaia di dipendenti, valutarne l'efficienza di uffici e dipartimenti, spazi e organici. E poi immaginate di realizzare risparmi strutturali nell'ordine d decine o centinaia di milioni di euro in ciascuno di essi.

     

    Giulio Tremonti, già plurimo ministro del Tesoro, non ci ha mai creduto e per anni ha imposto i classici tagli lineari fra gli improperi dei colleghi. E' probabile che alla prova dei fatti Giorgetti si troverà costretto a fare altrettanto, soprattutto se nel frattempo, complice lo scellerato supebonus edilizio che ha mandato a gambe all'aria i conti italiani per qualche anno, la pressione dei mercati dovesse aumentare.

     

    Fino a prova contraria occorre comunque restare alla cronaca dei fatti. Il Comitato scientifico per la revisione della spesa è composto dal Ragioniere generale dello Stato, che assume le funzioni di Presidente. Con lui ci sono un rappresentante della Banca d'Italia, uno dell'Istituto nazionale di statistica, un quarto della Corte dei conti, più due consulenti privati appositamente retribuiti.

    giorgia meloni giorgia meloni

     

    Dunque Giorgia Meloni ha firmato le linee guida, Giorgetti le renderà operative, il funzionario custode dei conti Biagio Mazzotta coordinerà il lavoro tecnico. Mazzotta, quello che alcuni esponenti della maggioranza vorrebbero mandare a casa perché giudicato poco incline ai compromessi. Ma questa è un'altra storia.

    giorgia meloni giancarlo giorgetti giorgia meloni giancarlo giorgetti PACCO A SORPRESA - VIGNETTA BY MACONDO PACCO A SORPRESA - VIGNETTA BY MACONDO

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