1. TAJANI, DISSIDENTE IRANIANA A ROMA? SIAMO UNA DEMOCRAZIA
ANTONIO TAJANI
(ANSA) - "Mi pare sia stata una fondazione privata a invitare queste persone, non sono state invitate dal governo o dal ministero degli Esteri. Noi siamo in una democrazia e ognuno fa ciò che ritiene opportuno, senza violare il diritto internazionale o nazionale e in questo caso non c'è stata nessuna violazione".
Lo ha detto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, commentando la convocazione dell'ambasciatore italiano, Giuseppe Perrone, da parte dell'Iran dopo la partecipazione di Maryam Rajavi, leader del movimento dissidente Mojahedin del popolo iraniano (Mko) ritenuto terrorista dall'Iran, a un evento presso il parlamento italiano.
2. L'IRAN HA CONVOCATO L'AMBASCIATORE ITALIANO
GIUSEPPE PERRONE
(ANSA) - L'ambasciatore italiano a Teheran Giuseppe Perrone è stato convocato presso il ministero degli Esteri iraniano a causa della recente partecipazione di Maryam Rajavi, leader del movimento dissidente Mujahedin Khalq Organization - Mojahedin del popolo iraniano (Mko) ritenuto terrorista dall'Iran, a un evento presso il parlamento italiano.
"Ospitare una criminale terrorista significa incoraggiare e promuovere il terrorismo e la Repubblica islamica non tollererà mosse di questo tipo in alcuna forma da parte di nessuno ed esprime una seria condanna", ha detto al diplomatico italiano il direttore per gli Affari europei presso il ministero di Teheran, come riporta Irna, chiedendo al governo di Roma di "evitare di trasformare il Paese in un rifugio per terroristi".
Comunicato stampa “Nessuno tocchi Caino”
Maryam Rajavi
Il 12 aprile si è tenuta una conferenza stampa al Parlamento italiano, dove un gruppo di senatori italiani ha annunciato una nuova iniziativa bipartisan per un cambio di politica nei confronti dell'Iran. Alla conferenza hanno partecipato il capogruppo di Fratelli d’Italia al Senato Lucio Malan, il presidente della commissione Politiche Ue del Senato Giulio Terzi di Santagata, i deputati Elisabetta Gardini, Emanuele Pozzolo, Fabrizio Benzoni, Monica Ciaburro, il senatore Marco Scurria. In collegamento via web l’attivista iraniana Maryam Rajavi.
GIUSEPPE PERRONE
L’iniziativa, "Conferenza stampa sulle proteste in Iran per la libertà e l’instaurazione di una Repubblica democratica basata sullo Stato di diritto e laico" si è tenuta a Roma mercoledì 12 aprile 2023 alle ore 16:00 presso la sala stampa della Camera dei Deputati.
La conferenza ha affrontato l'impatto delle proteste del popolo iraniano per la libertà e l'avvelenamento di studentesse in Iran, e ha chiesto l'inserimento del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC) nella “lista nera” delle organizzazioni terroristiche. L'iniziativa segue mesi di proteste contro il regime in Iran, che sono state accolte con una brutale repressione da parte del regime, che ha provocato l'uccisione di 750 manifestanti.
Maryam Rajavi
Alla conferenza, la signora Maryam Rajavi, presidente eletto del Consiglio Nazionale della Resistenza iraniana (NCRI), ha parlato dell'importanza del sostegno del Senato italiano alla rivolta e alla resistenza iraniana, e dell’atteggiamento italiano nei confronti “della dittatura monarchica e religiosa” iraniana, un passo cruciale verso l'adesione ai programmi della resistenza iraniana.
La sig.ra Rajavi ha sottolineato che la responsabilità di far avanzare la rivolta ricade
Maryam Rajavi
sull'alternativa democratica, vale a dire il NCRI, una coalizione di gruppi e individui con diverse inclinazioni politiche e ideologiche. Fondato 42 anni fa per rovesciare il regime, il NCRI mira a costruire un futuro basato sulla sovranità del popolo e su principi fondamentali come l'uguaglianza di genere, l'autonomia per le nazionalità, l'abolizione della pena di morte e un Iran non nucleare.
Ha notato che durante la rivolta del 2009, l'ambasciata italiana a Teheran ha fornito rifugio ai manifestanti in fuga dall'IRGC. Oggi, il popolo iraniano spera che l'Italia prenda una posizione più forte contro il regime e dichiari l'IRGC un'organizzazione terroristica, cessi ogni commercio con il regime e non fornisca carburante alla macchina iraniana della repressione, del terrorismo e della esportazione della guerra.
Maryam Rajavi
La signora Rajavi ha sottolineato che la determinazione del popolo iraniano a raggiungere la libertà e la democrazia non può essere soppressa e che il regime clericale non è in grado di mantenere il proprio dominio di fronte all'ondata di rivolte. Ha invitato i governi occidentali a rivalutare radicalmente le loro politiche sull'Iran e ad essere solidali con il popolo iraniano.
La grande rivolta iraniana ha cambiato irreversibilmente le condizioni della società iraniana e lo status del regime. Giulio Terzi ha sottolineato l'importanza di comprendere la situazione in Iran, elogiando la signora Rajavi e la gente di Ashraf 3 per aver rappresentato il popolo iraniano e il suo movimento di resistenza.
TELECAMERA SU UNA FORCA ALL AMBASCIATA IRANIANA A ROMA 1
Terzi ha notato che i martiri della Resistenza hanno sacrificato la loro vita per opporsi al regime. Ha raccomandato che una delegazione del Parlamento italiano visiti Ashraf 3 (il quartier generale dell’Organizzazione dei Mojahedin del Popolo dell’Iran (MEK), in Albania, a circa una trentina di km da Tirana, ndt) per comprendere meglio la situazione.
Elisabetta Gardini, vicecapogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera e promotrice dell'evento, ha sottolineato la necessità di mettere dei paletti e ha rimarcato il ruolo importante che la resistenza iraniana porta avanti "per restituire la libertà a un popolo adesso fortemente vessato". Per Gardini “È necessario prendere atto e riconoscere che dall'altra parte "c'è un regime dittatoriale che usa la religione per giustificare la propria azione".
impiccagioni in iran
Per Emanuele Pozzolo “non si può più perdere tempo e bisogna agire tempestivamente per passare all'azione grazie a una politica estera occidentale con la schiena dritta per affrontare il problema e aiutare il popolo iraniano".
Marco Scurria ha sottolineato la necessità di un forte sostegno al popolo iraniano e al suo movimento di resistenza, anche portando la questione iraniana alla prossima riunione del Consiglio dei Diritti Umani.
Andrea Di Giuseppe ha tenuto un intervento durissimo e ha bollato il governo iraniano come "canaglia", invitando l'Unione europea a mettere in campo delle sanzioni al fine di "dare un segnale forte e inequivocabile". Stefania Ascari ha sottolineato l'importanza che i legislatori visitino il museo all’interno di Ashraf 3 per vedere le lotte del popolo iraniano. Ha invitato il Parlamento a essere solidale con loro e a non rimanere in silenzio.
impiccagioni in iran
I relatori alla conferenza hanno tutti raccomandato una nuova politica nei confronti dell'Iran, compresa la lista nera dell'IRGC, poiché il regime sta cercando di reprimere ogni tipo di resistenza. Hanno sottolineato l'importanza di stare dalla parte di coloro che credono nella libertà e di non cedere alle richieste del regime.