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    IRAN, RUSSIA E CINA HANNO RILASCIATO UNA DICHIARAZIONE CONGIUNTA A SOSTEGNO DELL'ACCORDO NUCLEARE DEL 2015, SOTTOLINEANDO CHE "È GIUNTO IL MOMENTO CHE I PAESI OCCIDENTALI MOSTRINO VOLONTÀ POLITICA E PRENDANO PROVVEDIMENTI PER RIPRISTINARE L'ACCORDO" - GLI STATI UNITI, SOTTO LA PRESIDENZA TRUMP E SU RICHIESTA DI ISRAELE, ANNUNCIARONO UNILATERALMENTE L'USCITA DALL'ACCORDO RILANCIANDO LE SANZIONI A TEHERAN...


     
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    MISSILI IRAN MISSILI IRAN

    (ANSA) - TEHERAN, 04 GIU - Iran, Russia e Cina hanno rilasciato una dichiarazione congiunta a sostegno dell'accordo nucleare del 2015, sottolineando che "è giunto il momento che i Paesi occidentali mostrino volontà politica e prendano provvedimenti per ripristinare l'accordo".

     

    Lo riporta l'Irna. "Insistiamo sul fatto che le disposizioni del patto sono ancora in vigore", si legge nella dichiarazione, rilasciata nell'ambito dell'agenda della riunione del Consiglio dei governatori dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea). "Il sostegno dei nostri Paesi all'accordo non è cambiato, anche dopo che gli Stati Uniti hanno illegalmente ritirato il patto nel 2018, e mentre le sanzioni unilaterali e la massima pressione sull'Iran sono diventate un punto di svolta per l'accordo", si legge nella dichiarazione, citata dall'Irna.

    CENTRALE NUCLEARE IRAN CENTRALE NUCLEARE IRAN

     

    ACCORDO SUL NUCLEARE IRANIANO

    https://it.wikipedia.org/wiki/Accordo_sul_nucleare_iraniano#:~:text=Nel%20luglio%202015%2C%20l'Iran,a%20gas%20per%20tredici%20anni.

     

    Nel luglio 2015, l'Iran e il P5+1 hanno firmato l'accordo finale. In base all'accordo, l'Iran ha accettato di eliminare le sue riserve di uranio a medio arricchimento, di tagliare del 98% le riserve di uranio a basso arricchimento e di ridurre di due terzi le sue centrifughe a gas per tredici anni. Per i successivi quindici anni l'Iran potrà arricchire l'uranio solo al 3,67%. L'Iran ha inoltre pattuito di non costruire alcun nuovo reattore nucleare ad acqua pesante per lo stesso periodo.

     

    BENJAMIN NETANYAHU ALL ONU DENUNCIA IL PROGRAMMA NUCLEARE IRANIANO BENJAMIN NETANYAHU ALL ONU DENUNCIA IL PROGRAMMA NUCLEARE IRANIANO

    Le attività di arricchimento dell'uranio saranno limitate a un singolo impianto utilizzando centrifughe di prima generazione per dieci anni. Altri impianti saranno convertiti per evitare il rischio di proliferazione nucleare. Per monitorare e verificare il rispetto dell'accordo da parte dell'Iran, l'Agenzia internazionale per l'energia atomica (AIEA) avrà regolare accesso a tutti gli impianti nucleari iraniani.

     

    L'accordo prevede che in cambio del rispetto dei suoi impegni, l'Iran otterrà la cessazione delle sanzioni economiche imposte dagli Stati Uniti, dall'Unione Europea e dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite (emanate con la risoluzione 1747) a causa del suo programma nucleare.

     

    USCITA DEGLI STATI UNITI DALL'ACCORDO SOTTO L'AMMINISTRAZIONE TRUMP

    CENTRALE NUCLEARE IRAN CENTRALE NUCLEARE IRAN

    L'8 maggio 2018 gli Stati Uniti di Donald Trump sotto richiesta di Israele hanno annunciato unilateralmente l'uscita dall'accordo, rilanciando le sanzioni economiche contro il Paese mediorientale al fine di indurre "il brutale regime iraniano" a "cessare la propria attività destabilizzante" ovvero principalmente a ritirarsi dalla Siria, dove i pasdaran agiscono appoggiando il governo di Bashar al-Assad e costruendo basi missilistiche che sono ritenute un pericolo primario da Israele, oltre che cessare il supporto militare e logistico verso la milizia sciita libanese Hezbollah (ritenuta un'organizzazione terroristica da Israele e dagli stessi Stati Uniti) e all'opposizione yemenita nell'ambito della guerra civile dello Yemen. Il presidente Donald Trump con tale decisione non ottiene tuttavia l'appoggio di Francia, Regno Unito e Germania i quali avevano già preventivato e parzialmente avviato programmi di investimenti sul mercato iraniano.

    centrale nucleare iraniana centrale nucleare iraniana

     

    Il 5 novembre 2018 gli Stati Uniti ripristinano le sanzioni economiche contro l'Iran che prendono di mira il petrolio, le banche iraniane, migliaia di individui (inclusi Ali Khamenei e il ministro degli esteri Javad Zarif) e molto altro ancora. Inoltre per via delle sanzioni secondarie extraterritoriali degli Stati Uniti, qualunque banca, azienda o entità al mondo che continuerà a commerciare con l'Iran, sarà a sua volta sanzionata ed esclusa dal mercato statunitense. Secondo Donald Trump, queste sono "le sanzioni più dure mai imposte a un Paese". Tale politica statunitense è stata fortemente criticata da tutti gli altri Paesi firmatari dell'accordo […]

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