irene pivetti
(ANSA) - Sono 13 in tutto le parti civili che si sono costituite davanti al Gup del Tribunale di Busto Arsizio (Varese), Anna Giorgetti, per il "caso mascherine" che vede l'ex presidente della Camera Irene Pivetti accusata, a vario titolo, insieme alla figlia, il genero, l'imprenditore Luciano Mega e altri soggetti di frode in forniture pubbliche, bancarotta, appropriazione indebita, riciclaggio e autoriciclaggio nell'ambito di una compravendita dalla Cina di mascherine per un valore complessivo di 35 milioni di euro.
IRENE PIVETTI
Di tale quantitativo ne sarebbero state consegnate soltanto per un valore di 10 milioni ma di qualità scadente, praticamente inutilizzabili, con falso marchio Ce. Tra le costituzioni ci sono quella dello Stato, del Ministero dell'Interno, dell'Agenzia delle Dogane, dell'Agenzia delle Entrate, oltre che delle principali strutture medico ospedaliere che hanno ricevuto le mascherine oggetto del contendere, ad esempio il Gruppo San Raffaele e il Gruppo Multimedica.
Nell'udienza di oggi il pubblico ministero Ciro Caramore, che ha coordinato l'indagine della Guardia di Finanza, ha notificato un ulteriore capo di imputazione per l'ennesima fornitura di mascherine giudicate non idonee a proteggere personale e pazienti in piena emergenza Covid, a un altro ente sanitario. I legali degli indagati hanno quindi chiesto i termini a difesa: si torna in aula il 12 aprile.
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Il pubblico ministero di Busto Arsizio Ciro Caramore aveva chiesto il rinvio a giudizio degli indagati lo scorso ottobre. La vicenda è complessa dal punto di vista procedurale. La Procura di Busto aveva chiesto l'arresto di Irene Pivetti nel marzo scorso: il Gip di Busto aveva rigettato la richiesta dichiarandosi incompetente. E destinando il processo a Roma.
Nelle 600 pagine di richiesta di ordinanza il pm Caramore ha ribadito come il processo, dato che il reato sarebbe stato commesso a Malpensa, sia da celebrarsi a Busto. Il Riesame ha dato torto a Busto dichiarandosi incompetente nel merito. La questione è tuttora pendente e le difese la faranno pesare ad aprile quando il Gup dovrà sciogliere il nodo definitivamente. Pivetti, che oggi non era presente in aula, si è sempre dichiarata innocente invocando a tratti il complotto ai suoi danni.
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