Fabrizio Caccia per il Corriere della Sera
morbillo
«Il messaggio che ci arriva dagli Stati Uniti è semplice: visto che il vaccino contro il morbillo qui in Italia ce l' abbiamo, allora usiamolo tutti...», dice Gianni Rezza, direttore del Dipartimento malattie infettive dell' Istituto superiore di sanità. Così reagisce, il professore, alla notizia dell' avviso lanciato ieri ai viaggiatori americani diretti in Italia dal Centro per il controllo e la prevenzione delle malattie (Cdc) di Atlanta, il più importante organismo di controllo sulla sanità pubblica negli States.
La nota diffusa dal Cdc - in vista delle vacanze estive degli americani - ha incluso per la prima volta il nostro Paese tra quelli in cui è consigliabile usare delle precauzioni a causa dell' epidemia di morbillo in corso. Infatti, secondo i dati forniti dal ministero della Salute e dall' Istituto superiore di Sanità (prontamente comunicati negli Usa), dal primo gennaio al 9 aprile di quest' anno sono già 1.473 i malati di morbillo segnalati in Italia (17 solo nell' ultima settimana) e nell' 88 per cento dei casi si tratta di pazienti non vaccinati.
Sono numeri importanti (+230 per cento rispetto ai primi tre mesi del 2016) che spiegano l' allarme dall' altra parte dell' oceano. «Negli Stati Uniti il morbillo domestico è sotto controllo da almeno quindici anni - dice il professor Rezza -. Loro ebbero qualche focolaio nel 2014 e nel 2015 (all' epoca alcune scuole chiusero l' ingresso ai ragazzini non immunizzati, ndr ). Ecco perché ora cercano di evitare a tutti i costi che il morbillo venga reimportato dai vacanzieri».
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Nell' avviso ai viaggiatori americani, dunque, c' è scritto che «tutti gli adulti in procinto di partire per l' Italia devono accertarsi di essere stati vaccinati contro il morbillo e, se non ne sono sicuri, devono vaccinarsi subito». Non solo: «Ai bambini dai sei mesi a un anno di età va iniettata una dose di vaccino, mentre per i più grandicelli, da un anno in su, le dosi vanno aumentate a due».
E ancora: «Lavarsi spesso le mani - ecco altri consigli per l' uso -. Non toccarsi naso, occhi e volto se non ci si è appena sciacquati; usare disinfettanti se non si ha l' acqua; coprirsi la bocca se si starnutisce o tossisce; non avere contatti fisici con chi potrebbe avere il morbillo».
I dati italiani indicano la forte correlazione tra la percentuale di popolazione non vaccinata e la diffusione del morbillo, con una soglia minima di vaccinazioni che deve risultare al 95 per cento per non influire sul pericolo di epidemie («mentre in Italia siamo all' 85 per cento della popolazione», fa notare Gianni Rezza).
Gli altri Paesi dell' Unione Europea inseriti nell' elenco delle nazioni a rischio morbillo sono la Germania e il Belgio («anche se l' epidemia più grave l' abbiamo avuta in Romania con alcuni morti», chiosa il professore dell' Iss). Il Brasile, invece, è segnalato per un problema relativo alla febbre gialla.
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«Il morbillo - conclude Rezza - è una delle malattie più contagiose. In un caso su venti può portare alla polmonite, in uno su mille all' encefalite. Ecco perché dico che il vaccino è importante, ma lo è anche il ricordarsi di fare i richiami».