Giorgio Meletti per "Il Fatto Quotidiano"
Un atto di generosità, forse eccessivo, forse immeritato. Gigi Riva è andato a salutare in carcere il nemico di sempre, Massimo Cellino, e si è messo nei guai. O forse, più propriamente è stato messo nei guai dal deputato Pdl ed ex governatore della Sardegna Mauro Pili.
Un'ordinaria storia di campagna elettorale, nata come una furbata e sfociata in un'inchiesta della procura di Cagliari: il fascicolo aperto ipotizza il falso in atto pubblico, per ora contro ignoti, ma i nomi coinvolti sono tre: oltre a Riva e Pili, anche l'imprenditore Sergio Zuncheddu, editore de L'Unione Sarda e de Il Foglio. Il presidente del Cagliari è stato arrestato lo scorso 14 febbraio insieme al sindaco di Quartu S. Elena, Mauro Contini, per l'inchiesta sulla costruzione del nuovo stadio di Is Arenas.
Ieri proprio L'Unione Sarda ha pubblicato un'ampia intervista al mitico "Rombo di tuono", che raccontava la sua commozione nell'aver incontrato Cellino dietro le sbarre del carcere cagliaritano di Buoncammino.
Massimo Cellino - Copyright PizziDue ore di colloquio, grazie alle quali, riferisce il quotidiano di Zuncheddu, i due "hanno riscoperto il senso di un'antica amicizia nel momento della difficoltà". In realtà tra i due non è mai corso buon sangue. Riva, storica bandiera della Sardegna, non ha alcun rapporto con la squadra.
zuncheddu sergioEppure, convinto di fare un gesto generoso, è entrato in carcere con Pili, capolista Pdl per la Camera in Sardegna, gratificato dal giornale di Zuncheddu del merito di un bel momento di patriottismo calcistico. L'edificante quadretto non ha convinto il procuratore di Cagliari, Mauro Mura, che si è chiesto come facesse Cellino a ricevere gli amici nella cella dove è tenuto perché non inquini le prove.
E ha scoperto che Riva è stato fatto passare come collaboratore del parlamentare Pili. Non solo. Il giorno prima Pili era già stato in visita a Cellino, con un altro collaboratore: Sergio Zuncheddu. Anche il funzionario del carcere che non ha riconosciuto Gigi Riva passerà un guaio.