GIAN PIERO VENTURA
Mario Sconcerti per il Corriere della Sera
C' è abbondanza di enfasi su questa partita anche per significati che non può avere. Non è vero che ci giochiamo il Mondiale, anche se arrivassimo secondi nel girone avremmo molte possibilità di essere recuperati con gli spareggi tra le seconde.
Nessuno vuole l' Italia fuori dal Mondiale, anche questo conta. Sarebbe molto carino vincere stasera magari dimostrando di aver costruito una squadra, ma non c' è niente di così drammatico oltre questa partita. Si tratta di capire dov' è il confine, dove si attesta il nostro calcio a livello di Nazionali, cioè tutto un altro capitolo del calcio quotidiano. Le Nazionali non sono più l' esempio migliore di un movimento. In Inghilterra e in Italia ci sono almeno tre-quattro squadre più forti della Nazionale. Forse l' unica Nazionale migliore del proprio club più forte è la Germania, che rappresenta l' ultima via virtuosa del calcio moderno.
Non ha ricchi proprietari asiatici, è l' unica ad avere imprese proprie, quindi sparge un po' su tutti il beneficio del proprio movimento. Infatti non raggiunge lustro con i singoli risultati particolari, ma solo con la Nazionale. Lo stesso Bayern, fra i grandi, è spesso un perdente di lusso.
Se guardassimo con meno enfasi i risultati, il calcio sarebbe un gioco più logico, su cui scommettere soldi proprio perché prevedibile.
Ma se togliessimo l' enfasi, le scommesse da sole non basterebbero a fare un evento. Si torna così alla partita e al fenomeno Italia.
GIAN PIERO VENTURA
È strano che un Paese disarmonico come il nostro si riunisca solo sotto il segno della Nazionale. Non è comprensibile, c' è qualcosa di sincero e impolitico in questo bagno di civilissimo nazionalismo a ore. Eppure l' Italia in tv fa sempre, e sottolineo sempre, ascolti eccezionali.
È come se la Nazionale fosse un lasciapassare che dà il via libera ai buoni sentimenti.
Finiscono l' acredine dei social, le frasi fatte del pessimismo cosmico, il tripolarismo politico, improvvisamente siamo tutti semplicemente italiani.
È strano come ci basti così poco, quasi non aspettassimo altro. Allora stasera tifiamo perché ne abbiamo bisogno, loro sono più forti. Ma non per andare ai Mondiali, lì ci andremo comunque. Così, tanto per stare un' altra volta tutti insieme.
VENTURA: L'INFORTUNIO DI CHIELLINI NON CI VOLEVA
Da gazzetta.it
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"L'infortunio di Chiellini non ci voleva, ma non cambia quello che avevamo pensato di fare". Lo ha dichiarato il ct azzurro Gian Piero Ventura alla vigilia del match contro la Spagna. "È una partita importante contro giocatori importanti in uno stadio importante e quindi occorre una prestazione importante. Sono molto emozionato, ma contento di potermela giocare", ha affermato il tecnico che dovrà fare a meno del difensore bianconero a causo di un infortunio subito durante la rifinitura di questa mattina. "Abbiamo perso un giocatore importante, ma ci aspetta comunque una partita contro avversari di grande qualità" ha aggiunto Ventura, che non si fa intimorire dal Bernabeu: "Sono andato in campo e non ho trovato né coccodrilli, né serpenti... Il problema sono gli avversari, che sono molto forti".
GIAN PIERO VENTURA
"Se sapremo fare bene potremo essere protagonisti. Gioca Insigne col 4-2-4? Non è il momento di dirlo. So solo che questa è una tappa importantissima e avrei voluto avere più tempo per prepararla. Sono convinto ci siano i presupposti per fare qualcosa di sorprendente".
VENTURA CARICATURA