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    ITALIANI SPENNATI E MAZZIATI: SI RISCHIA UNA NUOVA STANGATA SULLE BOLLETTE DI LUCE E GAS - L'INTERVENTO VARATO DAL GOVERNO MERCOLEDÌ SCORSO DOVREBBE CONSENTIRE DI STERILIZZARE IN PARTE GLI AUMENTI MA I TRE MILIARDI STANZIATI POTREBBERO NON BASTARE - PER UNA FAMIGLIA TIPO CHE CONSUMA 2.700 KWH ALL'ANNO CI SARA’ UNA MAGGIORE SPESA, SU BASE ANNUALE, DI 194 EURO. PER IL METANO L'AUMENTO SARA’ IN MEDIA DI 462 EURO (PER UN CONSUMO DI 1.400 METRI CUBI L'ANNO) - IN TOTALE DUNQUE UNA BATOSTA DA OLTRE 650 EURO…


     
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    Jacopo Orsini per “il Messaggero”

     

    rincaro energia e aumento delle bollette 4 rincaro energia e aumento delle bollette 4

    Rischio nuova stangata sulle bollette di luce e gas. Ma l'intervento varato dal governo mercoledì scorso dovrebbe consentire di sterilizzare in parte gli aumenti. Nel terzo trimestre dell'anno, secondo le stime di Nomisma Energia, le tariffe dell'elettricità dovrebbero aumentare del 17% mentre per il metano il rincaro stimato arriva al 27%. «I prezzi di gas e luce sui mercati internazionali sono esplosi dopo la decisione della Russia del 16 giugno scorso di tagliare le forniture alla Germania e all'Italia - spiega il presidente della società di ricerca, Davide Tabarelli -. Inevitabilmente, ci si attende un forte rialzo sulle bollette, diversamente da quanto accaduto ad aprile quando avevano segnato un -10%».

     

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    Un calo che tuttavia faceva seguito a cinque trimestri consecutivi di forti aumenti che avevano portato il prezzo della luce a 41,34 centesimi di euro per kilowattora (dai 16 del luglio 2020) e del gas a 123,62 centesimi di euro per metro cubo (dai 60 di due anni prima).

     

    LA SPESA «Si tratterà di un aumento importante», prosegue Tabarelli riferendosi agli ultimi incrementi, e per la famiglia tipo che consuma 2.700 kWh all'anno comporterebbero una maggiore spesa, su base annuale, di 194 euro. Per il metano l'aumento sarebbe invece in media di 462 euro (per un consumo di 1.400 metri cubi l'anno).

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    In totale dunque una stangata da oltre 650 euro.

     

    I nuovi aiuti stanziati dal governo nel decreto di mercoledì scorso, che vale complessivamente oltre 3 miliardi, dovrebbero comunque consentire di limitare del tutto o almeno in parte l'impatto dei nuovi aumenti sulle bollette. Secondo Tabarelli tuttavia i nuovi interventi riusciranno al massimo a dimezzare gli aumenti. Le nuove tariffe per il trimestre che inizia il primo luglio verranno diffuse dell'Arera, l'Autorità di regolazione per energia reti e ambiente, la prossima settimana fra mercoledì e giovedì.

     

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    L'organismo presieduto da Stefano Besseghini avrà a disposizione gli strumenti messi in campo dal governo con l'ultimo decreto per sterilizzare l'effetto dei rincari sulle tasche delle famiglie. In particolare l'esecutivo ha stabilito che anche per i prossimi tre mesi saranno azzerate le voci relative agli oneri generali di sistema nelle bollette e che resterà in vigore la riduzione dell'Iva al 5% sul gas.

     

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    Le agevolazioni infatti, già previste per il periodo aprile-giugno, sarebbero scadute alla fine di questo mese, proprio mentre il taglio delle forniture deciso dalla Russia di Vladimir Putin ha fatto impennare di nuovo le quotazioni del gas. Il decreto appena varato ha previsto poi una nuova norma sugli extra-profitti delle società che importano metano che resterà in vigore dal primo luglio al 31 marzo 2023. Il contributo, da versare alla Cassa per i servizi energetici e ambientali (Csea), servirà a tagliare gli aumenti delle bollette.

     

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    IL MECCANISMO Intanto resta aperto il dibattito sul tetto al prezzo del gas. Venerdì al Consiglio europeo i 27 hanno per ora respinto la proposta italiana di stabilire subito un meccanismo di price cap. «Chi pensa, come l'Italia, che non possiamo restare in balia delle decisioni di Putin e che ci si debba dare una mossa, ha molte buone ragioni che peseranno sulla Commissione per fare una proposta», ha detto ieri il Commissario europeo, Paolo Gentiloni. «Credo che facciano bene quei paesi, fra cui l'Italia, che segnalano l'importanza di darsi una mossa, di agire». «È inspiegabile l'opposizione di alcuni paesi in materia di price cap. Non è possibile ignorare che il focolaio dell'inflazione nasce dai prezzi energia», ha sottolineato il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti.

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