RANIERI
Francesco Persili per Dagospia
Guidolin vince al debutto con lo Swansea e Ranieri continua la sua marcia trionfale col Leicester. Kick off, non siamo più quelli del catenaccio. Prima di Sacchi, eravamo odiati in tutto il mondo per il nostro calcio conservativo. Dopo la rivoluzione del suo Milan, anche i maestri inglesi hanno iniziato a guardare con occhi diversi la scuola italiana abbandonando il loro tradizionale isolazionismo calcistico.
I maghi del nostro football hanno varcato la Manica. Fabio Capello è andato a sedersi sulla panchina della nazionale inglese, Claudio Ranieri e Carlo Ancelotti al Chelsea e Roberto Mancini al City hanno scritto pagine di storia. E niente è stato più come prima. Gli allenatori italiani sono diventati le prime scelte dei club della Premier. La panchina made in Italy, oggi, fa tendenza.
GUIDOLIN
Per salvarsi lo Swansea ha puntato su Guidolin, il tecnico che ha forgiato il Vicenza dei miracoli e portato l’ Udinese per due volte a giocare i preliminari di Champions (maledetto cucchiaio di Maicosuel...). L’allenatore di Castelfranco Veneto si è presentato riportando al successo in trasferta i Cigni dopo tre mesi sul difficile campo dell’Everton. Accolto con scetticismo da parte dello spogliatoio, che è andato a cercare il suo nome su Google, Guidolin, da grande appassionato di ciclismo e di salite, è abituato a scalare montagne di diffidenza.
Cresciuto all’ombra di Osvaldo Bagnoli e nel mito del Manchester United di Sir Alex Ferguson, il tecnico veneto sogna di ripercorrere le orme di Brendan Rodgers, il demiurgo della rinascita dello Swansea. Per fare questo la via maestra è quella del lavoro. Sulla squadra e sulla lingua. «My english is not very well but I’m learning», ha detto Guidolin al termine di una conferenza alla Trapattoni in cui ha alternato inglese e italiano: «Devo ancora capire cosa è successo…»
balotelli de gea
Dopo il ciclo terribile di febbraio (Liverpool ad Anfield, City in casa e Arsenal a Londra), invece, Ranieri riuscirà a capire meglio se il suo Leicester è da titolo. Intanto l’Imperatore Claudio ringrazia Diego Costa (e Mertesacker). Il Chelsea, infatti, ferma l’Arsenal e le Volpi restano al comando della Premier con 3 punti di vantaggio sui Gunners. Mentre i giornali inglesi sparano su Arsene Wenger (Riuscirà a perdere anche questo titolo?) e Leicester ribolle di entusiasmo, Ranieri prende l’aereo per Roma: mini-vacanza di 3 giorni per ricaricare le batterie.
Disciplina tattica, primato del collettivo e buon senso. Italians do it better. Il tecnico romano guida la rivincita del calcio italiano. Non abbiamo fuoriclasse da esportazione (è lungo l’elenco degli “azzurrabili” che all’estero hanno fatto flop: da Balotelli a Cerci, da Immobile a El Shaarawy), ma in questa fase storica abbiamo grandi allenatori.
ALLEGRI
Ad iniziare da Carlo Ancelotti, ancora rimpianto a Madrid, che l’anno prossimo siederà sulla panchina del Bayern. Sono loro la punta di lancia del made in Italy pallonaro. A “Sky Calcio Club” Fabio Caressa ha scherzato con Allegri sul corteggiamento del Chelsea. «Do you speak english?», «A little», la risposta del conte Max. Ma non importa. Oggi il calcio inglese parla italiano.
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