Laura Larcan per il Messaggero
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Il futuro della domenica gratis dei musei dipenderà dalle stagioni turistiche. All' indomani del G60 della cultura italiana, il summit dei sessanta direttori convocati dal ministro Alberto Bonisoli, diventano più nitidi i punti chiave del piano strategico delle aperture senza ticket per i luoghi statali della cultura.
L' ipotesi che prende corpo, destinata a diventare il cuore del nuovo decreto regolamentare pronto per marzo 2019, è legata al calendario del turismo. Nella bassa stagione turistica - da novembre a marzo - resterà in vigore la prima domenica gratis, anche nei monumenti e siti blockbuster (in prima linea, Colosseo, scavi di Pompei, Gallerie degli Uffizi).
Altra storia per l' alta stagione, quella estiva per intenderci, dove si concentrano eccessivi casi di ressa di visitatori. In questi mesi scatta la libertà ai singoli direttori di decidere soluzioni alternative, superando la formula della prima domenica del mese. «Si troveranno altre giornate, più comode per le famiglie», è la posizione emersa dall' incontro. Al vaglio, l' opportunità di aprire i musei gratis in occasione di ricorrenze importanti, di festività nazionali o locali. Insomma, i direttori possono pianificare un calendario di aperture gratis in giornate legate «all' identità territoriale», precisano.
riccardo franco levi alberto bonisoli
Non solo. La gratuità potrebbe essere legata anche a fasce orarie quotidiane. Un tema dibattuto ha riguardato la possibilità di «spacchettare» gli orari d' apertura e far entrare gratuitamente il pubblico nelle ultime due ore. La parola d' ordine è «flessibilità». Intanto, la regola della prima domenica del mese ad ingresso libero resta invariata per i prossimi sette mesi (a partire dal prossimo 2 settembre).
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IL NUOVO CONCORSO Non è stato certo l' unico tema affrontato. Sulla tavola rotonda dei direttori hanno pesato una serie di idee, criticità, proposte. Non da ultimo, la pubblicazione per dicembre del nuovo bando internazionale per reclutare i nuovi direttori per la Reggia di Caserta e le Gallerie dell' Accademia di Venezia, (dove Mauro Felicori e Paola Marini sono al traguardo della pensione) e per i Campi Flegrei, attualmente con guida ad interim di Paolo Giulierini.
La riforma dell' ex inquilino del Collegio Romano Dario Franceschini non viene messa in discussione. Ma la richiesta all' unisono espressa dai direttori è di un aumento dei margini di autonomia gestionale. «Quello che mi auguro - commenta il direttore generale dei Musei Antonio Lampis - è che questo governo riesca a semplificare l' ordinamento del personale statale, la contrattualistica, il codice degli appalti, a favore di una gestione più efficiente.
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Attualmente, le complicazioni burocratiche rendono difficile la vita dei direttori dei musei».
Tema incandescente, sollevato dai direttori di Colosseo, Uffizi, Pompei e Galleria dell' Accademia di Firenze, la piaga del bagarinaggio. Il Mibac ha promesso di intervenire sulla comunicazione a più livelli dei prezzi dei biglietti («lo stiamo raccontando a tanti paesi extraeuropei, in modo da prevenire truffe, a partire dalla Cina»).
«Finché non viene introdotta una norma che vieta i sistemi dei bagarini, l' unica cosa che possiamo fare è comunicare - dichiara Eike Schmidt direttore degli Uffizi - noi abbiamo introdotto un infopoint esterno ufficiale alla portata di tutti, e con il nostro sito web abbiamo rallentato la vendita on line di biglietti a prezzo triplicato».
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