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    IUS SOLI E MALE ACCOMPAGNATI! COME SE NON BASTASSERO LE BATOSTE ELETTORALI E I MAL DI PANCIA INTERNI AL PD, LA SCHLEIN, CHE ORMAI VA A RIMORCHIO DEI 5 STELLE DI CONTE, FA DI TUTTO PER EVITARE LE VERE EMERGENZE DEGLI ITALIANI E RILANCIA SULLO IUS SOLI – POI PARLA DEGLI SCONTRI IN FRANCIA MA SI GUARDA BENE DALL’ESPRIMERE SOLIDARIETA’ A MACRON. UN ATTEGGIAMENTO CHE, COME DAGO DIXIT, NON E’ PIACIUTO AI RIFORMISTI DEL PD…


     
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    Estratto dell'articolo di Alessandra Ziniti per repubblica.it

     

    elly schlein elly schlein

    In Italia «riprendere in mano lo ius soli e non lo ius scholae» e «smantellare la Bossi-Fini perché un canale di accesso legale deve averlo non solo chi fugge dalla guerra ma anche chi cerca una vita migliore».

     

    E in Europa «spingere sulla riforma del regolamento di Dublino che non ha bisogno dell’unanimità per essere approvata, e poi subito una missione europea con pieno mandato di ricerca e soccorso in mare, stop alla guerra insensata contro le Ong e apertura di vie di accesso legali e sicure con visti umanitari nelle ambasciate dei Paesi di transito».

     

    Accolta da un’ovazione al Meeting antirazzista, a confronto con il presidente di Arci Walter Massa, Elly Schlein spiega la nuova politica migratoria del Pd bollando come «un’ipocrita resa, quella dell’Italia, ai muri che altri vogliono costruire lasciandoci soli».

    ELLY SCHLEIN GIUSEPPE CONTE ELLY SCHLEIN GIUSEPPE CONTE

     

    La segretaria del Pd ha appena letto i resoconti della visita della presidente del Consiglio in Polonia e il suo giudizio è durissimo: «A Giorgia Meloni non è bastato fallire il suo tentativo di mediazione con Polonia e Ungheria sul Patto migrazione e asilo. Ha voluto volare fino a Varsavia per farsi ribadire in faccia il no secco dei suoi amici nazionalisti a condividere le responsabilità sull’accoglienza. E dice pure che hanno ragione. Questo succede quando ci si sceglie degli amici che vogliono dei muri contro il nostro paese, e contro i diritti dei richiedenti asilo».

     

    schlein a ventotene schlein a ventotene

    Schlein ribadisce il no al sostegno alla guardia costiera libica, già sancito nelle scorse settimane da un voto compatto del Pd in commissione al Senato contro il rifinanziamento della missione, ma adesso aggiunge anche il no agli aiuti alla Guardia costiera tunisina. «Temo che con Tunisi si ripeta lo schema dello stesso patto scellerato stretto dall’Europa con la Turchia. Sappiamo cosa sta facendo in quel Paese il presidente Saied e l’ossessione securitaria di bloccare i flussi migratori dalla Tunisia non può snaturare i principi della cooperazione internazionale che non deve essere condizionata al fatto che questo o quel Paese blocchino le partenze».

     

    (...)

    Enumera la segretaria tutti i «capri espiatori» scelti dalla destra: «Gli immigrati, le persone Lgbtq+, e il nuovo nemico di oggi: gli ecologisti. La nostra scommessa - promette Schlein - sarà sminare il terreno della guerra tra i più fragili, su cui la destra mira a campare di consenso facile ».

    elly schlein elly schlein ELLY SCHLEIN ELLY SCHLEIN elly schlein elly schlein

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