Antonio Signorini per “il Giornale”
corte conti
La Corte dei conti suggerisce a Matteo Renzi di aumentare l' Iva. E la motivazione non è che alla fine sarà inevitabile fare scattare le clausole di salvaguardia che imbrigliano le leggi di Stabilità da tre anni.Ma perché il gettito è basso.
Nel Rapporto sulla finanza pubblica presentato ieri, i giudici contabili spiegano che un intervento sull' imposta che si paga su beni e servizi sarebbe «giustificato dalla posizione di fanalino di coda che il nostro Paese occupa nella graduatoria europea sul rendimento dell' imposta». In Italia «non raggiunge il 6% del Pil, il livello più basso fra i paesi europei».
tasse
A questo si aggiunge «l' elevato tasso di evasione, nelle stime del ministero dell' Economia 40 miliardi annui, ossia il 34% del gettito potenziale, più del doppio di quello stimato per i paesi Ue (15,2%)». Il tipo di intervento indicato dalla Corte è un «riassetto della base imponibile redistribuendone la collocazione fra l' aliquota ordinaria e quelle agevolate».
Pierre Moscovici and Marie Charline Pacquot article A CAFA DC x
In sostanza un aumento delle aliquote agevolate al 4 al 10%, più che un intervento su quella ordinaria al 22%: Il rapporto è uscito proprio nel giorno della visita a Roma del commissario europeo agli Affari economici per fare il punto sul rispetto degli impegni Ue. Pierrre Moscovici ha incontrato il ministro dell' Economia Pier Carlo Padoan e il premier Matteo Renzi. Incontro condizionato dagli attentati di Bruxelles, sia nell' agenda (sono stati cancellate le conferenze stampa) sia nel merito.
RENZI PADOAN
Nel senso che l' Italia ha chiesto al commissario un maggiore impegno della Commissione per la sicurezza. Il rispetto Patti europei da parte dell' Italia resta una questione aperta. Il governo è sicuro di avere in qualche modo risolto per il 2016 (anche se la preparazione del Def si sta rivelando più complicata del previsto proprio per i conti sull' anno in corso), ma vuole chiedere flessibilità anche per il 2017.
yoram gutgeld
Un modo per arrivare a fine legislatura senza dovere imporre sacrifici. Ieri lo ammesso il commissario alla Spending review Yoran Gutgeld. Confermato, insomma, lo scetticismo di Padoan sui tagli alla spesa e l' intenzione di proseguire con spese fatte in deficit. Se sarà tagliato qualcosa sono le agevolazioni fiscali che già i precedenti tre governi hanno tentato di ridurre. Ieri la Corte dei conti ha fatto il punto anche su queste e ha calcolato che, proprio mentre si cercava di ridurle, le cosiddette tax expenditure sono arrivate a quota 800 rispetto alle 720 del 2011.